PESCARA – E non è finita. Dopo la denuncia della Federconsumatori Abruzzo e Marche amplificata dai media, stanno emergendo altre problematiche connesse alla trasformazione di due Frecce Bianche Pescara-Milano in Frecce D’Argento.
Abbiamo denunciato l’aumento dei costi dei biglietti dal 14 al 38%; abbiamo evidenziato anche un caso clamoroso di un abbonamento Pescara-Rimini che aumenterà dell’88%; ci sono però anche centinaia di altri cittadini danneggiati dalla trasformazione della Freccia Bianca 8806 e 8823 in Freccia D’Argento.
Molti pendolari Pescara-Ancona vedranno aumentare il loro abbonamento oltre il 50% (dal 185 a 282 euro); ma il vero problema per loro non è quello degli aumenti: il vero problema è che devono pagare l’abbonamento per treni Alta Velocità, ma poi non hanno un treno Alta Velocità per tornare a casa.
Se a tutto questo aggiungiamo l’assurdità che impedisce ad un pendolare che ha acquistato un abbonamento per l’Alta Velocità, di poter utilizzare un treno regionale per tornare a casa, la follia è completa.
Perché sia tutto chiaro: con la trasformazione della Freccia Bianca 8806 in Freccia D’Argento, i pendolari Pescara-Ancona avranno un aumento superiore al 50 % del prezzo dell’abbonamento, senza alcun miglioramento dei tempi di percorrenza; inoltre non hanno un treno Alta Velocità per tornare a casa, e non possono utilizzare neanche i treni regionali.
Forse quei pendolari andrebbero soppressi per evitare l’esistenza del problema. ‘è una possibile soluzione, ed è tutta nelle mani della Regione Abruzzo: dovrebbe rendere possibile l’acquisto della “Carta Tutto Treno” ai pendolari. Carta che gli abbonati di molte regioni già possono acquistare. In questo modo gli abbonati potrebbero utilizzare indifferentemente treni Alta Velocità e treni del Trasporto Regionale.
Il Contratto di Servizio firmato tra Regione e Trenitalia già prevede questa possibilità; adesso i responsabili istituzionali regionali debbono renderla concreta, per sottrarre i pendolari dal ricatto di Trenitalia.
Federconsumatori Abruzzo
Osservatorio sulla mobilità