Sabato 22 giugno, alle ore 18, presso la Chiesa di S. Agnese di Corropoli, sarà presentata alla cittadinanza dalla Delegazione FAI di Teramo la statua della Madonna di Mejulano, riconsegnata dopo l’intervento di restauro. La Madonna di Mejulano ha da sempre un grande valore pastorale per la comunità corropolese, che la festeggia ogni 15 agosto: si tratta di una scultura lignea policroma e dorata, il cui nome maiuma è riferito a feste romane dedicate alla Dea Flora; secondo un rito antico in uso per la Pentecoste dai Benedettini, si facevano scendere sui presenti petali di rosa e si consegnavano doni votivi. La statua è stata realizzata per l’abbazia di Mejulano e nel 1807, dopo la soppressione del convento, fu trasferita nella Chiesa di S. Agnese. L’opera si colloca nel XIV sec. ed è attribuibile ad un artista locale: raffigura una Madonna con Bambino, dai manti decorati con foglia d’oro zecchino; i soggetti sono stati inseriti, alla fine del Settecento, in un ricco tronetto di stile rococò, con volute e cherubini, decorato con foglia d’argento meccato. Il restauro è stato promosso dalla Delegazione FAI di Teramo, e reso possibile grazie al contributo di aziende private locali e dei cittadini di Corropoli; dal 2005 la Delegazione è impegnata nella conservazione e nel recupero di opere d’arte del territorio, svolgendo una costante azione di sensibilizzazione presso potenziali sponsor privati e promuovendo raccolte fondi presso i cittadini. In particolare, l’attenzione del FAI è andata a quelle opere che, in precario stato di conservazione, sono legate alla devozione e alla memoria delle comunità cui appartengono: la Madonna di Mejulano di Corropoli ne è l’ultimo e più importante esempio, e l’intervento attuato ha consentito di salvaguardarne l’integrità e di restituirla alla sua funzione pastorale. Il restauro è stato di tipo conservativo, mirato quindi alla preservazione essenziale dell’opera e all’arresto del degrado in atto, con riproposizione estetica, senza intervenire con operazioni più invasive e profonde, in virtù dell’alto valore devozionale che il manufatto riveste per la collettività corropolese, e del fatto che esso non è musealizzato. L’opera, nel corso dei secoli, è stata oggetto di numerose modifiche e rifacimenti, strutturali ed estetici, che, sebbene abbiano notevolmente alterato l’assetto originario del pezzo, sono, allo stesso tempo, emblematica testimonianza delle attenzioni e devozione che la statua ha da sempre avuto da parte dei fedeli di ogni epoca storica. Ragion per cui, in fase di restauro, si è deciso di conservare tali modifiche, segno del passaggio dell’opera nel tempo, evitando così di riportare il manufatto all’origine e riproporlo alla Parrocchia con sembianze decisamente diverse e con ampie porzioni mutile, anche in virtù del fatto che le parti originali superstiti, contano minimi lacerti di decorazione. L’opera ha quindi subìto un intervento di pulitura meccanica, fisica e chimica, seguito da un accurato consolidamento degli strati pittorici decoesi e tendenti al distacco. Infine, è stato eseguito il restauro pittorico, consistente nella stuccatura delle lacune maggiori, e successiva reintegrazione cromatica, in tecnica mimetica e riconoscibile (puntinato). Le lacune minori sono state lasciate a vista, quando in armonia con l’insieme, sempre in virtù del “minimo intervento”, filo conduttore che ha guidato dall’inizio questo progetto. Al fine di conoscere meglio tecnica e materiali utilizzati dall’artista, prima di iniziare l’intervento di restauro, sono state eseguite sull’opera diverse indagini diagnostiche, quali: – fotografia in luce ultravioletta, spettrofotometria XRF (fluorescenza di raggi X), spettroscopia infrarossa (FTIR), radiografia. L’intervento è stato eseguito dallo Studio di Restauro di Valentina Muzii di Teramo, e diretto da Antonella Lopardi e Gabriella D’Ippolito, funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo. Durante l’evento di presentazione dell’opera restaurata, porteranno i saluti: il neo Sindaco di Corropoli, Dantino Vallese; l’ex Sindaco Umberto D’Annuntiis, attuale Sottosegretario alla Presidenza Regionale della Regione Abruzzo; il Capodelegazione FAI Teramo, Giovanna Marinelli e il Direttore dell’Ufficio beni Culturali della Diocesi di Teramo-Atri, Sac. Filippo Lanci. Seguiranno due interventi tecnici, di cui il primo, della restauratrice, che ha proiettato le immagini durante i lavori di restauro, analizzando nel dettaglio le varie fasi operative e i risultati delle indagini diagnostiche; infine l’intervento di Sirio Maria Pomante, storico dell’arte e Direttore dei Musei Civici di Giulianova, il quale analizzerà l’opera dal punto di vista critico e storico artistico, in riferimento al panorama della scultura medievale abruzzese.