Se l’ho conosciuto un po’ si dimetterà presto, e non per creare problemi al Teramo Calcio, ma perché in questo periodo chi opera nel settore “burocratico” di una società professionistica, ha il suo bel daffare. Scadenze immediate ed immediatamente successive, infatti, si susseguono e queste, sono proprio il pane quotidiano di Emilio Capaldi. Cambiando società, o meglio, essendo costretto a doverlo fare, perché continuare ad operare per quella biancorossa che non gli confermerà l’incarico? Altrove, d’altronde, lo aspettano a braccia aperte, vivendo l’identica fase delle grandi manovre (da qui le “forzate” dimissioni – ndr)! Dove andrà? Non è una novità che dalla Casertana arrivano tentazioni forti, così come dalla Cavese, che vanta alla guida tecnica un certo Giacomo Modica, amico personale e professionale del buon Emilio, sin dai tempi di Celano. Ma c’è una terza società che spinge più di altre, ed è la Sambenedettese: chissà se la sua scelta ricadrà proprio ad una quarantina di chilometri dalla sede del Teramo Calcio, che non gli rinnoverà la fiducia? Possibile. Probabile. In fondo Luciano Campitelli si muove senza il suo supporto da mesi, avendolo, nei fatti, “scaricato” per continuare ad operare con professionisti diversi (ieri, ad esempio, a Roma, per incontrare l’ex vice Presidente della Juve Stabia, Giovanni Palma, che non conosciamo, c’era nuovamente, tra gli altri, Umberto Sorgentone). A proposito dell’avvocato Giovanni Palma: ci chiediamo perchè Teramo e non più Castellammare di Stabia, società neo-promossa in Serie B. Verificheremo – Rettifica: Umberto Sorgentone ci informa che nella riunione di ieri non era presente. In una precedente sì.