TERAMO – “Quando si uscirà dal lockdown gli affitti attuali risulteranno sproporzionati rispetto alla produttività nel momento in cui riapriranno le attività commerciali“.
E’ il parere di Gianni Chiodi già Presidente della Regione Abruzzo ed oggi commercialista a tempo pieno che, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del rapporto Svimetz, parla dell’effetto Covid sull’economia abruzzese. “Se si considera – sottolinea Chiodi – che i ristoranti
quando riapriranno riusciranno a far entrare nel locale solo il 30% dei clienti si deduce che avranno bisogno di meno dipendenti, ma si porrà l’esigenza anche di pagare affitti meno onerosi”. “Stesso dicasi per le imprese turistiche: per queste ultime non sarà sufficiente la liquidità, ma bisognerà risarcire il mancato utile di questi mesi di fermo come lo stato è intervenuto per risarcire i proprietari degli appartamenti quando c’è stato un terremoto. “I nemici dell’Abruzzo – conclude Chiodi – sono quattro: la faziosità politica, la burocrazia, l’eccesso di pressione fiscale e il panpenalismo ossia la responsabilità penale talmente allargata che tutti temono di prendere una qualunque iniziativa“.
“Teramo è la provincia che dal punto di vista economico sta avendo prospettive meno buone rispetto alle altre province abruzzesi, perchè è stata già esposta moltissimo ai processi della globalizzazione che ha spazzato via alcune lavorazioni industriali tipiche – spiega-. Il tessile, la pelletteria ed oggi anche la crisi dell’edilizia restituiscono la fotografia di una provincia che sta avendo prospettive meno buone dal punto di vista economico in questo momento di Lockdown a causa del coronavirus”. Per Chiodi le condizioni economiche della Regione sono evidenti: “L’impatto economico del COVID-19 è invece meno pesante sulla provincia dell’Aquila dove gli afflussi di denaro per la ricostruzione dovrebbero rendere il contesto economico più dinamico – spiega – La provincia di Pescara ne risentirà da un punto di vista commerciale ma è comunque un’economia più solida di quella teramana mentre quella di Chieti che è ‘economia trainante per il Pil Abruzzese, potrebbe risentire pesantemente della crisi se la Sevel non si riprende. Il mercato dell’automotive ha subito una significativa riduzione delle vendite e questo ha penalizza molto l’Abruzzo il cui Pil si basa per una percentuale significativa proprio sull’automotive oltre che sul turismo” – ANSA –