Sono quasi 1,8 milioni gli italiani che nel primo lungo ponte di primavera fra Pasqua, 25 Aprile e primo maggio passeranno qualche giorno di vacanza in campagna a contatto con la natura e alla ricerca del buon cibo. E’ quanto emerge dal sondaggio Coldiretti/Ixè sulle prossime festività che vedono una riscoperta dell’Italia dei piccoli borghi e delle specialità enogastronomiche. Un interesse favorito dal calendario di una “Pasqua alta”, in primavera avanzata, con i lavori di preparazione dei terreni, la raccolta delle verdure e degli ortaggi e – sottolinea la Coldiretti – lo spettacolo degli alberi in avanzata fioritura.
La primavera – precisa la Coldiretti – è la stagione privilegiata per stare nel verde perché consente di assistere allo spettacolo unico del risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori. Il successo del turismo ecologico e ambientale è dovuto – continua la Coldiretti – ai costi contenuti, all’elevato valore educativo e alla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia puo’ contare su ben quasi 900 parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. Luoghi ideali per rilassarsi con le tradizionali gite, picnic ed escursioni, lontani dal traffico e dallo smog delle città.
Una tendenza che si sposa spesso con l’enogastronomia e la possibilità di provare prodotti tipici sulla base dell’ultimo Rapporto sul turismo enogastronomico 2019. Infatti – sottolinea la Coldiretti – nella scelta della meta del viaggio il 59% dei turisti italiani valuta come importante o importantissima la presenza di un’offerta enogastronomica e fra le esperienze più apprezzate ci sono, nell’ordine, la visita a un’azienda agricola (39%), di una cantina (31%) e di un caseificio (27%). Si tratta di un risultato che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Il turismo della tradizioni locali e della campagna interessa in modo trasversale tutte le generazioni con il 47% degli appartenenti alla Generazione X (i nati tra il 1965 e il 1980) e il 46% dei Millennials (1981-1998) spiega Coldiretti.
Il cibo – rileva la Coldiretti – è il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy che può contare sul primato dell’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità fra Dop, Igp e Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5056 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%). Senza dimenticare – conclude la Coldiretti – il boom delle oltre 23 mila aziende agrituristiche italiane custodi delle tradizioni alimentari nel tempo con menù locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici ma anche capaci di offrire programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, corsi di cucina o di orticoltura e attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.