“Il WWF Teramo esprime la sua contrarietà all’ennesimo ampliamento della discarica Santa Lucia di Atri. La proposta di creare un terzo invaso destinato ad accogliere altri 300.000 m3 di immondizia è irricevibile perché il livello di aggressione al territorio e alla pazienza dei cittadini dell’area ha superato ogni ragionevole limite”, così Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo, commenta la proposta di ampliamento recentemente rilanciata dal Consorzio Piomba-Fino con l’ultima deliberazione del 20 marzo scorso.
La storia della discarica Santa Lucia è iniziata moltissimi anni fa. La proposta di un nuovo ampliamento risale a oltre dieci anni fa, passando per conferenze di servizi, varie versioni del piano regionale dei rifiuti, pronunciamenti del consiglio regionale, prese di posizione dell’amministrazione comunale. Nel frattempo il territorio interessato subisce gli effetti dell’inquinamento del vecchio invaso ancora non bonificato ed è in corso un’inchiesta della magistratura.
In quello stesso territorio amministrazione comunale, Regione, Ministero dell’Ambiente e Unione Europea hanno fatto scelte diverse puntando sull’ambiente attraverso la creazione di una riserva naturale regionale, l’Oasi WWF dei Calanchi di Atri, e un sito di interesse comunitario ricompreso nella Rete Natura 2000 attraverso la quale la Commissione Europea tutela la biodiversità europea.
Ciò ha portato ad una crescita di attività turistiche sostenibili e di agricoltura di qualità.
Mentre il territorio fa scelte diverse, il tempo per il Consorzio Piomba-Fino sembra essersi fermato e il vecchio progetto viene puntualmente ripresentato senza che la Regione assuma una posizione chiara e contraria.
Per il WWF Teramo l’area merita una gestione totalmente diversa che deve prendere le mosse dal superamento delle emergenze ambientali segnalate nel corso degli anni: gli inclinometri oggi presenti per monitorare la situazione della discarica indicano una situazione preoccupante tale da far ipotizzare che i due invasi attualmente esistenti non reggerebbero il peso di un terzo. E al tempo stesso andrebbero intensificati i controlli sullo stato del Fosso Portella che attraversa l’attuale discarica e confluisce nel sito di interesse comunitario con rischio di caricarlo di inquinanti.
Già nel settembre del 2018 sia il Comune di Atri che la ASL di Teramo rispetto alla richiesta di incremento del 15% in termini di conferimento rifiuti (circa 12.000 m3) si erano espressi con un parere contrario. In particolare la ASL aveva evidenziato come l’invaso “ …non fornisce, sulla base dello stato attuale del sito, condizioni sufficienti per ciò che riguardano gli aspetti ambientali, igienico sanitari e di sicurezza…”. A fronte di un tale parere come si può pensare di procedere ad un ampliamento 30 volte maggiore?
“Siamo davvero stupiti di come si vogliano realizzare tali interventi”, conclude Calisti. “Ci piacerebbe vedere il Consorzio Piomba-Fino perseguire con la stessa determinazione la bonifica dei vecchi invasi attesa da anni. Chiediamo alla Regione Abruzzo di organizzare un immediato incontro con il Comune, il comitato dei cittadini impegnato da anni nella richiesta di una bonifica del sito e i gestori della Riserva naturale dei Calanchi di Atri.