PESCARA – “Il Movimento 5 Stelle si è astenuto sulla legge regionale che definisce le aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili perché nonostante alcune richieste accolte, il centrodestra ha dimostrato di avere ancora le idee confuse sulla transizione energetica. Sono fermi a concetti dell’era del petrolio mentre cittadini e imprese hanno bisogno di innovazione e di una visione politica del futuro”, dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini.
“Manca totalmente una visione d’insieme”, proseguono. “Le fonti rinnovabili dovrebbero rendere più democratica la produzione di energia, distribuendo la proprietà degli impianti tra cittadini e imprese. Invece, la maggioranza continua ancora a ragionare in termini di grandi impianti centralizzati di produzione”.
“La transizione ecologica deve mettere in discussione un modello energetico dominato da pochi grandi produttori che generano profitti enormi a discapito di famiglie, imprese e lavoratori”, sottolineano i consiglieri. “L’energia è anche una questione di giustizia sociale. Grazie ai progressi tecnologici, oggi è possibile produrre energia in autonomia, riducendo le bollette e contrastando il collasso climatico. Le rinnovabili sono la chiave per questo cambiamento, a differenza di gas e petrolio, controllati da poche multinazionali e regimi autarchici”.
“Le destre abruzzesi continuano a parlare di trivelle e nucleare mentre arrancano sulle rinnovabili”, denunciano Taglieri e Alessandrini. “Sembrano non capire l’epoca in cui viviamo né come garantire un futuro all’Abruzzo. Parlano di ‘sovranità’ ma ignorano che la vera indipendenza energetica si ottiene in modo veloce e conveniente con sole, acqua e vento. Ancora una volta, sono ‘patrioti’ da bar al servizio dei soliti poteri forti”.
“Il Movimento 5 Stelle ha scelto di consentire l’installazione di pannelli fotovoltaici in aree interne montane fino a 1 megawatt”, precisano. “Questa è la soglia massima prevista per le Comunità energetiche dei residenti che rende meno convenienti gli impianti speculativi. Inoltre, abbiamo chiesto che gli impianti per l’autoconsumo siano sempre ammessi nel rispetto delle leggi ambientali. Si tratta di una scelta politica prima che tecnica”.
“Non è un caso che il Movimento 5 Stelle sia stato il promotore delle Comunità energetiche in Europa e in Italia”, affermano Taglieri e Alessandrini. “Il centrodestra abruzzese, invece, continua a non finanziare la legge regionale proposta dal nostro capogruppo nella scorsa legislatura per sostenerle. Marsilio non investe un euro e fa in Abruzzo quello che il governo nazionale fa nel resto d’Italia: ostacolare le Comunità energetiche per favorire i petrolieri. Non a caso, ha ripreso a parlare di trivelle subito dopo le elezioni per evitare proteste durante la campagna elettorale”.
“La nostra battaglia per le rinnovabili in Abruzzo non finisce qui”, concludono i consiglieri M5S. “Grazie a un meccanismo di monitoraggio introdotto su nostra richiesta, valuteremo l’efficacia della legge regionale e proporremo correttivi. Inoltre, il prossimo 5 aprile indirizzeremo al governo nazionale le istanze dei cittadini abruzzesi schiacciati dalle bollette, nella grande manifestazione indetta a Roma dal Movimento 5 Stelle. Chiederemo investimenti in energia pulita e non in armi: con 800 miliardi di euro, invece di finanziare la guerra, avremmo potuto rendere l’Europa indipendente da gas e petrolio. Anche su questo punto il Governo Meloni ha dimostrato ambiguità e confusione”.