TERAMO – I sindacati OSAPP e USPP Teramo, rappresentativi di Polizia penitenziaria, puntualizzano quanto apparso sulla stampa “a seguito di affermazioni rilasciate dal Garante Regionale per i Detenuti Monia Scalera e dal presidente commissione sanità Paolo Gatti. La puntualizzazione parte da alcuni concetti astratti che possono apparire quisquiglie, ma che nella realtà impattano gravemente sia sulla popolazione detenuta e di riflesso su tutto il personale che a vario titolo lavora in quegli stessi spazi. E si veda bene, non si parla quindi solo della Polizia Penitenziaria, ma anche delle altre figure quali educatori, dottori, insegnanti, infermieri, volontari e quanti altri”. Scrivono in una nota congiunta il ViceSegretario Regionale OSAPP Roberto Cerquitelli e il Segretario Provinciale USPP Massimo Scardicchio.
“Il duo formato dal Presidente Commissione Sanità Paolo Gatti e dalla Garante per i detenuti Monia Scalera entra nel merito della sentenza Torreggiani, affermando che ‘non si configuri una situazione contraria ai dettami della sentenza Torreggiani’ evitando accuratamente come questo avviene, con quale stratagemma l’amministrazione riesca oggi a evitare questo, e minimizzando il sovraffollamento, parlando di ‘presenze superiori alla normalità’. Per essere chiari anche nei termini, la normalità si chiama Capienza regolamentare (per la Casa Circondariale di Teramo il sito del ministero competente, Ministero della Giustizia, dichiara 255 detenuti) ad oggi la presenza effettiva è di 430. Quindi oggi alla Casa Circondariale di Teramo abbiamo una presenza che è al 160% della capienza regolamentare. Ci viene da chiedere se questa è una situazione normale o accettabile in una nazione che si dice moderna, democratica?”, proseguono i sindacalisti.
“Passiamo alla seconda affermazione ‘ovviamente auspichiamo che venga colmata al più presto la carenza di Ispettori e sovrintendenti’. Su questo punto si parte da due dati fondamentali, che noi andiamo a riprendere sempre dall’ente preposto il Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – precisano i rappresentanti di Osapp e Uspp – dati che dicono che ad oggi la consistenza del nucleo di Polizia Penitenziaria per il buon funzionamento di un Istituto con 255 detenuti dovrebbe essere di 216 fra agenti e sottoufficiali mentre oggi sono presenti 164 uomini e donne del corpo con una carenza di 52 tra agenti e ispettori e sovrintendenti. Divisi in 40 agenti e assistenti e 12 sottoufficiali. Salve poi fare due riflessioni importantissime, i detenuti sono il 60% in più con tutto il lavoro che questo comporta, gli stessi detenuti per la stragrande maggioranza non sono delle aree di competenza della Casa Circondariale, ma vengono spesso da Roma, con tutto quello che comporta in fase processuale, ove le scorte devono poi accompagnare al tribunale di competenza il detenuto. La seconda riflessione da fare è l’aumento di carico di lavoro che le stesse norme hanno portato, basti pensare che ci sono delle attività interne che a seguito di modifiche normative di pochi anni fa hanno portato al quintuplicato del carico di lavoro. Il superamento della quota di 400 detenuti presenti, tra l’altro dovrebbe secondo sempre quelle norme che qualcuno evita di saper o disconosce, portare l’istituto a un livello superiore che di conseguenza attiva a sua volta meccanismi che ne aumentano la presenza anche di altre figure”.
“Tutto per dire che la pianta organica non rappresenta minimamente oggi ciò che dovrebbe essere. Si conclude facendo una riflessione amara sulla Direzione dell’istituto che essendo stata il Cicerone della visita in Istituto, e non si capisce come è stato possibile che le problematiche siano tutte state ridotte a normalità. Soprattutto alla luce di tutti quegli eventi critici che quotidianamente si ripropongono nella struttura teramana e che solo l’attenta presenza e la professionalità delle donne e degli uomini li in servizio riesce a gestire. Eventi che vedono spesso direttamente coinvolti appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria. Cosa dobbiamo aspettarci da questo modo superficiale di sdrammatizzare una problematica seria e continua. Il Personale è stanco di subire quotidianamente cambi di turno, allungamento delle attività lavorative. Siamo arrivati al paradosso che il personale fa lo straordinario imposto per coprire gravi carenze e poi non vi è il pagamento dello stesso. Altro che una situazione sotto controllo. Si invita l’assessore Gatti a una riflessione attenta, magari a seguito di un confronto con tutte le rappresentanze sindacali dell’istituto e non solo nell’ufficio della direzione, soprattutto se si vuole il bene del Personale di Polizia penitenziaria e di tutto il mondo del carcere Teramano”, concludono Osapp e Uspp.