Nell’ultimo Question Time, l’assist era persino arrivato dai banchi dell’opposizione, con un intervento del consigliere Mario Cozzi sulla possibilità di un alleggerimento delle deleghe per taluni assessori, ma nella fattispecie Valdo Di Bonaventura, che ha raggiunto il record  con “le sue tredici”, non demorde. Va avanti. Ci sta provando, pur con le difficoltà di natura economica e burocratica, che attanagliano l’Ente. Di Bonaventura non è un politico, nè un oratore dai voli pindarici: è un operativo, un uomo del fare, che sta sulla strada. E sulla strada le problematiche sono tante, dagli asfalti alle buche, dai tombini alle frane, specie in un Comune territorialmente molto esteso, con 55 frazioni. 13 deleghe: talune davvero impegnative nell’organizzazione del lavoro quotidiano, sarebbero davvero troppe persino per un super eroe di fumetti Marvel e DC: Ambiente e sviluppo sostenibile; Cura, Decoro e Manutenzione; Valorizzazione e cura dei Parchi urbani; Politiche energetiche; Lotta al degrado e miglioramento della fruibilità degli spazi urbani e periurbani; Programmazione e Gestione del ciclo integrato dei rifiuti; Chiusura discarica La Torre; Manutenzione e gestione degli immobili comunali, della rete viaria, della pubblica illuminazione; Politiche per il benessere degli animali; Educazione ambientale; Protezione civile; Valorizzazione e redditività degli immobili comunali; Politiche per il diritto alla casa, gestione alloggi ERP e rapporti con l’ATER.
Troppe davvero, anche perchè, ad 8 mesi dall’insediamento, bisogna cominciare a rendere conto alla cittadinanza. Manti stradali a pezzi dal centro alle periferie, discariche abusive ovunque, il decoro, l’emergenza abitativa.  Noi pensiamo che Di Bonaventura non sia un generale, ma un soldato operativo che va lasciato operare e forse anche aiutato e “salvato”; magari con qualche impegno in meno, o forse pensando di redistribuire le deleghe. O dando la possibilità di assumere personale, anche quello manca. Magari anche ripensare l’idea di un assessore esterno?