TERAMO – L’associazione politico-culturale Area Blu, composta da decine di amministratori locali della provincia di Teramo, ripropone le problematiche legate al settore caseario e lattiero abruzzese ed in particolar modo al prezzo del latte.
In una nota firmata da Carlo Simone, Domenico Di Matteo e Alessandro Casmirri è la Regione Abruzzo a finire al centro dell’attenzione e bacchettata dall’associazione per essersi dimenticata del problema.
“In data 07.08.2020 in una conferenza stampa, alla presenza di un gruppo di agricoltori, il Direttivo di AreaBlu associazione politico culturale composta da decine di amministratori locali rappresentati dell’intera provincia di Teramo, ha presentato una proposta che punta a dare un contributo economico alle aziende che producono latte in Abruzzo al fine di garantire un giusto guadagno economico a chi opera in questo importante settore, che permetta di mantenere il comparto in piedi e di non far perdere decine e decine di posti di lavoro”, si legge nella nota.
“In seguito a ciò in data 01.04.2021, c’è stato un incontro istituzionale del nostro Direttivo con tutti i gruppi consigliari alla presenza del presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri e del Vice Roberto Santangelo, nel quale la Regione si era impegnata a portare la richiesta in Consiglio Regionale il prima possibile. Il contenuto della proposta presentata dal movimento AreaBlu può essere sintetizzata in questi punti:
A) Il settore agroalimentare è uno dei più trainanti all’interno dell’economia abruzzese impiegando, tra operatori diretti ed indotto, migliaia di persone con un notevole impatto economico sul prodotto interno lordo regionale. In tale segmento produttivo la produzione del latte e di tutti i prodotti caseari derivanti dalla propria lavorazione rappresenta, per l’appunto diversi punti del Pil interno e pertanto è una vera e propria colonna portante nell’economia abruzzese. Purtroppo, durante la recente pandemia, il settore ha dovuto far fronte ad una sensibile contrazione nella produzione a cui ha fatto seguito anche un calo dei prezzi del latte fino a 3
centesimi al litro, oltre al fatto che i costi dell’energia elettrica e dei carburanti sono e stanno aumentando in maniera considerevole.
B) L’ARA (Associazione Allevatori della Regione Abruzzo) ha da tempo sollevato il problema lanciando un grido d’allarme a tutte le istituzioni prima che la situazione precipiti. AreaBlu, confrontatosi con alcuni allevatori ed esponenti del settore, si è fatto carico di questa esigenza e ha sentito la necessità di sottoporre alle autorità regionali questo problema, con l’obiettivo di dare risposte ad un comparto tanto importante quanto in sofferenza.
Per rendere sostenibile questa importante filiera è necessario che il prezzo del latte non scenda sotto la soglia dei 42/45 centesimi al litro. Per questo è necessario che il cosiddetto differenziale economico tra questa cifra e l’attuale prezzo del latte, che è intorno ai 36 centesimi, sia coperto da risorse pubbliche con un duplice obiettivo:
1. Garantire la sopravvivenza di un comparto fondamentale dell’economia regionale, sempre più aggredito dagli attacchi speculativi delle varie filiere commerciali che portano il prodotto sui banconi della vendita al dettaglio e che speculano appunto sullo “spread”, che si crea tra il prezzo pagato per il bene alla produzione ed il prodotto finito e commerciabile al dettaglio, spesso soggetto ad aumenti che gravano soprattutto sul consumatore;
2. Tutelare il prodotto autoctono dalla concorrenza sleale proveniente soprattutto dai vari paesi che fanno arrivare il prodotto in Italia, ad un prezzo molto basso, di dubbia qualità in favore di quella abruzzese di migliore qualità e sicuramente controllato, quindi la tutela del prodotto abruzzese si fa anche con aiuti economici, che consentono di mantenere il prezzo sul mercato e favorirne il consumo in maniera adeguata.
Inoltre in data 30.04.2021, una delegazione di AreaBlu ha avuto un incontro a Teramo con il Presidente della commissione Agricoltura della Regione Abruzzo Emiliano Di Matteo, al quale è stata sollecitata la proposta presentata in regione, dal quale incontro è scaturita una richiesta di ulteriori informazioni relativamente alla quantità di capi nella provincia di Teramo, richiesta prontamente esaudita dal movimento e a lui tramessa nella fine di maggio del 2021 a mezzo mail, dalle quali si deduce che nella provincia risultano circa tremila bovini produttori di latte con circa 9.000 litri di produzione cadauno annui.
Il Direttivo di AreaBlu, ha inviato diverse missive tra il mese di settembre ed il mese di novembre scorso, all’ufficio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo con l’obiettivo di dare una risposta concreta, alle aziende ed agli allevatori abruzzesi che operano in questo strategico settore, chiedendo di mettere in campo una corsia preferenziale per procedere all’approvazione di un provvedimento, atto a raggiungere gli obiettivi sopra indicati, ma nessuna risposta nè il consiglio e nè il l’ufficio di presidenza hanno dato in merito.
L’intero direttivo di AreaBlu a più di un anno distanza dall’aver sollevato il problema, stigmatizza con tutta la sua forza e critica la totale inerzia dell’ente regione che non è stata in grado di dare risposta all’intero settore caseario e lattiero, che continua a soffrire da un punto di vista economico ed aziendale. L’associazione si è messa a disposizione immediatamente per dare supporto alla struttura degli uffici ma deve prendere atto del totale lassismo sia politico che amministrativo, per la soluzione del problema, da parte del Consiglio regionale
tutto, dimostratosi totalmente inerte rispetto alle richieste avanzate dagli allevatori”.