TERAMO – Ad inizio conferenza stampa nella sede dell’ente provinciale, per presentare il nuovo gestore degli impianti di Prati di Tivo, polemica e sfogo dell’assessore regionale uscente al Turismo Giorgio D’Ignazio. Accuse lanciate senza fare nomi sulla gestione della vicenda montagna. “La Regione è stata chiamata in causa, nonostante abbiamo messo fondi, non ci sto. La Regione ha aperto 49 impianti tranne quello di Prati. ChiedIamoci il perché. Voglio andare fino in fondo per capire cosa non abbia funzionato. Da settembre c’erano i soldi per gestire”. D’Ignazio non fa nomi su chi abbia responsabilità nello stallo al quale si è assistito. “Io non devo fare nomi, vedrò chi è stato, poi li farò” e poi snocciola dati: “Se i soldi per Fano Adriano sono stati messi (200.000 euro) dal 2014 e a gennaio del 2019 ancora non si riescono a spendere, di chi è la colpa? Se ci sono i soldi per la pista di rientro e non c’è ancora un progetto, non è certamente mia la responsabilità, se i soldi per gli Obelix ed i cannoni spara neve ci sono e non sono arrivati, di chi è la colpa? Non certamente della Regione. Chi li gestisce? La Provincia di Teramo. Ma certamente non da chi è arrivato da due mesi”. La domanda è stata lecita ma al nome di Renzo Di Sabatino, la risposta è stata no. “I soldi li ha trovati anche lui. Non è colpa della politica”. Ma allora di chi sono queste responsabilità? Chi all’interno dell’amministrazione provinciale non avrebbe lavorato bene, secondo D’Ignazio?

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