TERAMO – Le porte della Casa del Popolo di Teramo si sono aperte di nuovo, stavolta per ospitare due ragazzi pakistani che avrebbero passato la notte di ieri altrimenti al gelo.
Tutto questo in pieno dicembre, con un temperatura di 0 gradi, mentre ci si appresta svelti a spendere nei caldi centri commerciali o nei negozi del centro addobbati a festa la tredicesima per il santo Natale.
Natale, la festa in cui dovremmo essere tutti più buoni, più accoglienti, in cui i bravi cristiani dovrebbero aprire il loro buon cuore.
Il nostro invece, per l’ennesima volta non ci ha permesso di voltarci altrove.
Sono mesi e mesi che denunciamo un problema, e che ci viene garantita una soluzione che non arriva mai.
Abbiamo sentito parlare di alberghi solidali, di appartamenti da destinare ad uso dormitorio e chi più ne ha più ne metta.
Di concreto non c’è nulla!
E mentre si perde tempo sono diversi i casi che in questi giorni ci vengono segnalati: persone che vivono in fondaci senza elettricità, anziani che dormono in macchina, senza tetto in strada in pieno centro e infine questi invisibili che abbiamo nuovamente ospitato nella nostra sede.
Dinanzi a questa bomba sociale cosa aspettano le istituzioni a piazzare una struttura, anche mobile, per dare un riparo in queste notti così fredde e piene di indifferenza a questi dannati della terra?
Più semplice inaugurare fontane e luminarie che risolvere un problema! Più facile spendere migliaia di euro per fare inutili controlli in nome della sicurezza che garantire un posto al caldo a questi esseri umani.
Meglio continuare a rimandare una soluzione: occhio non vede, cuore non duole.
Tempo e pazienza sono finiti, le istituzioni, che continuano a rimbalzare responsabilità e problemi, non hanno più tempo.
Oggi alle 19:00 alla Casa del Popolo ci confronteremo tra noi solidali e annunciamo che venerdì 20 dicembre, al tavolo sugli sfratti, porteremo questi poveri cristi così che iniziate a vedere con i vostri occhi chi sono coloro che rischiate di far morire di freddo alla vigilia di questo amaro Natale.