TERAMO – Che fine hanno fatto i fondi del Mibact per i Comuni del cratere? Ce lo chiediamo da mesi dopo aver pazientemente atteso che l’assessore regionale alla cultura, Mauro Febbo, volgesse lo sguardo anche da questa parte dell’Abruzzo.
Ce lo chiediamo perche? e? un diritto sancito dalla legislazione post terremoto che ha giustamente posto l’attenzione sul valore aggiunto rappresentato dalla Cultura, dagli eventi e dalle manifestazioni culturali nel processo di ricostruzione, un valore che serve anche a rinsaldare processo sociali sfaldati dalla tragedia del sisma.
Le Regioni Lazio, Marche e Umbria hanno sottoscritto le convenzioni nei mesi scorsi, alcune hanno gia? concluso la programmazione mentre in altre si e? in fase di realizzazione.
Quei finanziamenti ci spettano, spettano al comune capoluogo come agli altri Comuni del cratere sismico e il silenzio della Regione Abruzzo e? piuttosto assordante (mancano anche i bandi della 55). Senza malizia ma con l’intento di aprire una riflessione – amara – sul valore che si attribuisce alla cultura da parte di questa Giunta Regionale ci chiediamo, fra le altre cose, come sara? possibile utilizzare dei fondi che devono essere spesi entro il 2019 se ancora se non si conoscono i termini per accedervi? Come si fara? in una manciata di settimane a progettare, con serieta?, e realizzare (con rigore) iniziative che normalmente richiedono mesi di lavoro?
Il paragone con gli altri anni e? impietoso. I bandi della legge regionale 55 (Giunta e Consiglio) al massimo (e gia? in ritardo rispetto ad altre Regioni) erano disponibili fra giugno e luglio. Abruzzo dal Vivo – fondi Mibact – lo scorso anno si e? svolto in estate con la coda degli spettacoli di fine anno, comunque con bandi usciti in primavera 2018.
Quali sono i motivi del ritardo? Perche? i Comuni del cratere, destinatari dei finanziamenti, non vengono coinvolti nella programmazione?
L’amarezza (e le riflessioni) aumentano se ci si guarda attorno ma non lontano: nella vicina Marche a settembre e? stato presentato un bando (4 milioni e 500 mila euro di dotazione) per sostenere le imprese culturali e creative nelle aree colpite dal sisma stimolandone la connessione con settori produttivi quali il manifatturiero tradizionale e il turismo. “Eventi sismici – Sostegno alla innovazione e aggregazione in filiere delle PMI culturali e creative, della manifattura e del turismo ai fini del miglioramento della competitivita? in ambito internazionale e dell’occupazione” cosi? si chiama il bando presentato il 30 settembre scorso: una visione ampia, moderna, utile e concreta rispetto alla programmazione culturale che la mette in diretta relazione con aspetti economici, produttivi e sociali. In questo caso sono stati usati fondi POR e FESR (gli stessi di cui dispone la Regione Abruzzo) con l’idea che esiste una filiera culturale che puo? essere messa in connessione con quella turistica, creativa, dello spettacolo e delle produzioni tradizionali e che questa e? strategica sempre ma soprattutto in area sisma.
Guardando (senza invidia ma con estremo rammarico) alle moltee anche belle e apprezzabili iniziative finanziate in altre province non possiamo che preoccuparci e aprire un fronte che va oltre il problema dei fondi Cultura del Sisma: non si puo? fare cultura e impresa culturale senza programmazione, affidandosi agli umori contingenti. Aspettiamo risposte e chiediamo un tavolo di confronto rispetto alle iniziative che la Regione, con i fondi nostri e possiamo dirlo legittimamente, vuole mettere in campo.
Luca Pilotti Capogruppo al comune di Teramo