ALBA ADRIATICA – A mano a mano che si viene a conoscenza del progetto del nuovo lungomare aumentano le perplessità dei cittadini non solo in ordine alle scelte relative alla gestione del verde pubblico. C’è molto altro: è ormai chiaro che il progetto viene portato avanti in modo frettoloso, in una corsa contro il tempo del fine mandato, che sta risultando angoscioso e scriteriato agli occhi della città, simile alle operazioni azzardate di Viale della Vittoria.
Non occorre ricordare la frase con la quale il sindaco tanti anni fa chiuse la prima riunione coi commercianti di Viale Vittoria che protestavano per l’opera che si voleva in quel luogo realizzare: “E’ inutile che strillate – disse – io sono il Sindaco ed ho già deciso!”. Il Sindaco ha promesso di aprire nel mese di settembre il confronto pubblico coi cittadini che sinora non conoscono esattamente il progetto, ma è già stata pubblicata in questi giorni la manifestazione di interesse per individuare i tecnici che appronteranno il progetto esecutivo. Mentre già risulta incaricato il tecnico per la progettazione non strutturale degli ambienti. Si continua dunque a correre ed incaricare mentre si lascia credere alla città che sarà prima o poi interpellata a modificare il progetto.
Nella fretta la confusione regna sovrana, le problematiche si accavallano e con l’approssimazione sotto gli occhi di tutti emergono tanti dubbi. Dai rumors la cifra di 7milioni, impegnata con un mutuo, a seguito di un esame più approfondito pare non sia poi sufficiente.
Sembra dunque che l’ufficio in queste ore stia precipitosamente rivalutando i costi e le scelte alle quali si dovrà rinunciare cambiando diverse cose nel progetto.
Risulta inoltre essere pendente il ricorso al tar che verrà discusso solo in dicembre sulla destinazione della fascia di rispetto attualmente in uso a molti chalet e non è comprensibile come si possa procedere senza consolidare tale posizione. Inoltre sarebbe davvero azzardato defalcare dal progetto esecutivo, in attesa di chiarimenti, un’area fondamentale come se fosse un particolare trascurabile.
Altra grave criticità è l’assenza della sistemazione dei sottoservizi che appare una gravissima lacuna progettuale, une vero e proprio madornale errore.
Il tema specifico interessa la possibilità di elevare nuovi servizi per il futuro, la sistemazione e/o sostituzione di quelli già esistenti decisamente ammalorati dal tempo, la sistemazione di impianti per la pubblica sicurezza come l’impianto antincendio della pineta che risulta ancora essere fuori uso necessitando interventi sotterranei sostanziali proprio in alcuni punti che verrebbero al più presto lastricati. Il problema è noto a tutti gli amministratori, ma nel progetto non risultano interventi per questa problematica
Per di più, dal progetto, risulta errata la stessa impostazione del lungomare e l’ampio utilizzo di materiali rigidi, la stessa erezione del muretto di oltre due km che diventa una barriera inaccettabile verso il mare. Tutti gli indicatori eco ambientali più autorevoli, dai livelli europei a quelli nazionali, suggeriscono di evitare il più possibile l’utilizzo di materiali rigidi in prossimità del mare per i prossimi trenta anni; si consiglia di non produrre nuovi insediamenti urbani non removibili.
Alba Adriatica, che nella sua storia non ha mai posto queste barriere, lavorerà sulla rigenerazione urbana in assoluta controtendenza ai tempi ed alla sua storia.
Inoltre le scelte urbanistiche che richiamano allo stile Egiziano con piramidi e obelischi, snaturano l’immagine di un lungomare naturale, con la sua storia e cultura, da sempre apprezzato dai turisti per la presenza delle verdi siepi, delle curate alberature e della magnifica pineta. Occorre mobilitarsi ed impedire che vengano avviati i lavori senza un confronto serio con la città, per le criticità e perplessità emerse e che potrebbero risultare lesive per un’opera così importante – Siamo Alba –
(foto del sistema antincendio della pineta)