TERAMO – Teramo può essere una città meta di turisti? Evidentemente sì se in questi giorni, e non solo a Ferragosto, è stata meta di arrivi, con diverse presenze straniere. Una città che però sembra non essere pronta ad accoglierli, quindi “diciamolo” a voce bassa. Negozi chiusi, musei altrettanto: la salvezza dalla “depressione” è rappresentata dai bar e qualche ristorante rimasto aperto. Teramo può essere città turistica, lo è per innumerevoli ragioni, se si crede nel suo patrimonio storico e culturale, che vanno bel al di là delle storiche quattro mura, e se si considera il comprensorio territoriale. Teramo può essere tutto: ma bisognerebbe crederci. Bisognerebbe forse uscire da una certa mentalità provinciale che attanaglia e ottenebra il capoluogo da sempre (i teramani vanno al mare, ad Agosto non ci sono!) e magari pensare a qualche investimento in più per ridare vitalità alla città. Si parla di piani marketing territoriali (a proposito che fine hanno fatto?), si discute se sia lecito o meno posizionare una installazione (provvisoria per altro) sull’Ipogeo di piazza Garibaldi perché con la “teramanità che ci azzecca?” (a proposito che significa poi teramanità?), e nel frattempo continuiamo a far fuggire quel potenziale umano e turistico che miracolosamente o meno riusciamo ad attrarre e che non tornerà più. Perché l’immagine è tutto, per parafrasare taluni slogan pubblicitari. E allora bisogna cambiare biglietto da visita e urgentemente anche.