CAMPLI – Dove è quando è nato il gioco del Cucù? Chi ha stampato per primo le speciali carte che, tra Settecento e Ottocento, si conoscevano in tutta Europa? Perché, oggi in Italia, solo a Campli e a Montorio al Vomano è rimasta la tradizione del Cucù? Per quali motivi Campli ha saputo caratterizzare così tanto le sue carte da Cucù? Quanti mazzi antichi oggi si conoscono? Come mai in Svezia e Giappone si stampano carte da gioco per il Cucù? Quali significati arcani hanno le figure delle carte? Questi sono solo alcuni degli interrogativi ai quali il libro sa dare una risposta esaudiente.
«… l’antico gioco con le specifiche carte del Cucù, per la sua specificità e attuale rarità rappresenta uno scrigno d’interesse che può restituirci un capitolo della storia dell’antropologia culturale assai interessante. Ecco, allora, la necessità di una pubblicazione che si propone di spiegare con semplicità e profondità tutti gli aspetti legati allo speciale mazzo di carte, compresi il simbolismo, l’iconografia, la storia e le regole.
… Il lavoro presentato si inserisce in quel grande filone della storia sociale che studia l’evoluzione, la “lunga durata” concepita da Fernand Braudel, delle mentalità, delle usanze delle costruzioni simboliche e culturali che hanno attraversato i secoli, stratificando segni, significati, comportamenti sociali, definendo e codificando regole e sanzioni».
La presentazione del libro è inserita tra le manifestazioni culturali della 48.ma Sagra della Porchetta Italica.
Interverranno:
Federico Agostinelli – Sindaco di Campli
Pierluigi Tenerelli – Presidente Pro-Loco Città di Campli
Leandro Di Donato – Istituto Abruzzese Ricerche Storiche
Sarà presente l’autore
Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche