TERAMO – “La Hatria srl, azienda teramana, in data 8 ottobre 2020, aveva impedito l’ingresso in azienda al dirigente regionale USB Luigi Iasci per partecipare all’assemblea dei lavoratori convocata dalla RSU aziendale composta da 2 componenti tesserati con USB e altri 2 di altre OOSS. La nostra Organizzazione decise di promuovere un ricorso giudiziario per violazione dell’art.28 della legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori), respinto in prima istanza, ma che trovò ragione nella sentenza del Tribunale di Teramo del 15 febbraio 2022 che dichiarava antisindacale la condotta posta in essere da Hatria srl e ordinato alla società di astenersi dal reiterarla.

L’azienda contro tale sentenza promosse ricorso presso la Corte di Appello de L’Aquila che in data 9 novembre 2023 emise una sentenza di rigetto del ricorso, le cui motivazioni sono state depositate nei giorni scorsi, con condanna alle spese di lite a carico della Hatria srl. La Hatria srl sosteneva la tesi che il dirigente esterno non poteva partecipare all’assemblea poiché l’USB non era una Organizzazione Sindacale firmataria di CCNL e non aveva i requisiti previsti dall’art. 19 della legge 300/70, oltre ad altre motivazioni che prima il Tribunale di Teramo e poi la Corte di Appello de L’Aquila hanno deciso di respingere considerando tale condotta antisindacale.

Si chiude vittoriosamente un’altra battaglia promossa dalla nostra Organizzazione che da sempre denuncia la necessità di nuove e più democratiche regole sulla rappresentatività sindacale tanto che, nella scorsa settimana, ha depositato le proprie proposte su tale argomento al CNEL in cui è presente con un componente.

L’USB ringrazia l’Avv. Francesca Borsa del Foro di Teramo, che ha rappresentato l’Usb nella controversia, per la professionalità e tenacia con cui ha condotto il percorso giudiziario”. – Il Coordinamento USB lavoro privato L’Aquila/Teramo, il Responsabile USB lavoro privato L’Aquila/Teramo Armando Nevoso –