PESCARA – “La sentenza del Tar di Pescara n.00176, pubblicata il 4 maggio del 2022 – respingendo tutti i ricorsi presentati dalle società di trasporto private – ha legittimato la fermezza e la dirittura con la quale abbiamo gestito il mondo degli interessi privati nel settore del trasporto pubblico – ha dichiarato il senatore D’Alfonso ai giornalisti intervenuti stamattina in conferenza stampa nei locali dell’Officina di via dei Marrucini.
“I giudici del Tar di Pescara – ha spiegato D’Alfonso – hanno stabilito che è stata assolutamente rispettosa delle leggi, comunitarie e italiane, la delibera della Regione n.539 che, nel 2017, ha affidato a TUA il Tpl (il Trasporto Pubblico Locale, nds) per un valore di 900 milioni di euro in 10 anni e che ha inaugurato una nuova stagione di costumatezza amministrativa: la fine del safari dei gestori privati, non abituati alle regole, dove ognuno faceva quello che voleva per conseguire profitti non ragionevoli proprio alla luce della sentenza. In un passaggio, infatti, il Tar di Pescara sottolinea che la delibera ha realizzato una condizione di “profitto ragionevole” per i privati. Io non sono un comunista, sono un cattolico democratico e liberale, credo che il mercato debba essere fatto da pubblico potere, che si organizza, e da privati in una condizione di concorrenza competitiva ma con obiettivi di profitto ragionevole, per citare il Tar, nella gestione dei servizi pubblici”.
“Ebbene – ha rimarcato D’Alfonso – di fronte a una sentenza del genere, destinata a fare giurisprudenza e a creare emulazione, ci saremmo aspettati una conferenze stampa dell’attuale Regione per un pubblico encomio, non dico della classe politica precedente, ma almeno dei funzionari, dei dirigenti e dell’intero personale amministrativo che ha lavorato alla riforma del Tpl.
Perché invece la linea del silenzio? – si è chiesto D’Alfonso -. Perché hanno trattato la sentenza come la lampada votiva del cimitero non meritevole di attenzione? C’è stato, forse, dispiacere e rammarico per aver vinto dinanzi la giustizia amministrativa dopo essere abituati a perdere a beneficio dei portatori d’interessi privati? E se il dispiacere è permanente mi dichiaro disponibile a trovare la maniera per risolvere le ragioni di questo dispiacere. Voglio anticipare – ha concluso D’Alfonso – che ai primi di ottobre ci saranno interessanti novità di grande trazione proprio nel settore dell’attività riguardanti i trasporti”.
Alla conferenza stampa ha partecipato in collegamento digitale anche l’on. Camillo D’Alessandro, che nel 2017, in qualità di sottosegretario ai trasporti fu coregista con il Presidente D’Alfonso della più rilevante riforma della storia recente in Abruzzo del TPL: “La nostra fu un’operazione straordinaria e coraggiosa che oggi viene legittimata dal Tar. Dopo aver realizzato una tra le più importanti società di trasporto pubblico locale in Italia – riassume D’Alessandro – con 1.600 dipendenti e salvando dal fallimento le precedenti società (Arpa, Gtm, Sangritana, nds), abbiamo ristabilito le regole di condotta con i servizi minimi che hanno invertito il contezioso con i privati: perdevamo tutte le cause, in seguito abbiamo vinto tutti i contenziosi milionari. E rispetto a quello che noi abbiano lasciato in eredità agli abruzzesi, attualmente in Regione regna uno stato di confusione”.