TERAMO – In una delle giornate calcistiche giallorosse meno felici, dopo un campionato perso senza attenuanti contro i “rivali” di sempre e di un play-off sfumato all’atto ultimo, nell’assumere un atteggiamento di rispetto assoluto verso la città di Giulianova, la sua società ed i suoi tifosi, il mio personalissimo pensiero è rivolto ad un collega, uno dei pochi maestri della comunicazione che riconosco essere tale.

Non riferirò mai a nessuno quel che mi confidò prima dei play-off se questi non fossero stati vinti, ma indossando i panni della sua nefasta domenica di San Giovanni Valdarno, seppur soltanto calcisticamente, credo di capire meglio di tanti altri quanti e quali siano gli interrogativi che si sta ponendo, magari ripensando a tempi passati diversi.

Francesco ci è cresciuto in questo mondo, non soltanto professionalmente, diventando più grande e antico del sottoscritto e neanche di poco: il calcio giallorosso è la sua vita, fatta di rare esaltazioni e di meno rare delusioni, ne è cosciente come me ed è per questo che sono a lui vicino.

Non dimenticherò mai le riunioni estive di fine anni ’70, quando a Coriano di Rimini costituivamo consorzi radiofonici per offrire un servizio gratuito a tutte le città dell’allora serie C: non c’erano norme né regolamenti che lo impedivano. Non dimentico la sua Claudia, giovane e bella, e neanche le sue ospitate in casa altrui, in un appartamento che offriva il panorama del “Fadini” da dietro una porta, sulla testa della Curva Ovest, per poter offrire, con mezzi di fortuna, le prime radiocronache in diretta alle due città.

E’ passato, più o meno, mezzo secolo da quei giorni, ed è anche accaduto una sola volta, ma è accaduto (come a me nel 1995) che sia stato apertamente contestato dalla sua gente, per un incidente tecnico che sarebbe potuto accadere a qualsiasi altro, anche a ciascuno dei suoi “contestatori”.

Oggi, per lui, è giornata calcisticamente molto triste, amarissima, ma è proprio questo il momento per esternargli tutta la mia stima ed amicizia nella certezza che Serie D (se ripescati) o Eccellenza che sarà, vorrei poter continuare ad ascoltare ovunque la sua voce, sognando un nuovo “Frosinone culone!”.

Ciao Francè, dal tuo amico “terrramano”.