TERAMO – “La battaglia su due fronti, l’ospedale e il territorio” è il resoconto che il Direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, ha tracciato questa mattina a Teramo alla presenza dell’Assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì. Tre anni di attività e di battaglia per fronteggiare l’emergenza Covid, per un’azienda e una sanità che oggi guarda al futuro. Contestualmente all’iniziativa, è stato presentato un libro fotografico su quanto svolto durante la pandemia. Questo uno stralcio del suo intervento:

“Tracciare un bilancio di due anni e passa trascorsi con il Covid, significa ricordare periodo difficili in cui abbiamo dovuto imparare prima a conoscere e poi a combattere un nemico fino ad allora sconosciuto. Dirigere un’azienda complessa come una Asl significa sentirsi responsabili di dare risposte immediate ai bisogni di salute dei propri concittadini. Mai come durante un’emergenza mondiale come quella che abbiamo vissuto è stato importante fornire punti di riferimento certi a migliaia di persone disorientate, spaventate, malate.
In tempi brevi abbiamo dovuto rivoluzionare l’organizzazione del lavoro e l’assetto di strutture ospedaliere certamente non pensate per affrontare una pandemia. Abbiamo alzato muri, isolato reparti, creato percorsi ‘ad hoc’ per curare i postivi al Covid e per tutelare il più possibile i ricoverati da possibili contagi. E’ stata reinventata e riadattata buona parte dell’assistenza per adeguarla alle nuove esigenze dettate della pandemia. Ricordo ad esempio la ‘battaglia’ per reperire sul mercato dispositivi di protezione praticamente introvabili o ancora la decisione di dotarci di macchinari innovativi per analizzare ‘in casa’ i tamponi aprendo un nostro laboratorio Covid, solo per citare alcune delle scelte frutto di un continuo e fruttuoso confronto con dirigenti e collaboratori.

Sono stati due i fronti su cui abbiamo combattuto la battaglia contro il virus. Quello ospedaliero nei reparti Covid ma anche in quelli non Covid in cui abbiamo garantito, non senza difficoltà legate alla necessità di evitare i contagi. L’assistenza per tutte le altre patologie che certamente non sono scomparse durate la pandemia. Abbiamo convertito in tempo record intere unità operative in reparti Covid, sia ad Atri che a Teramo e, per un periodo particolarmente difficile, a Giulianova. A Teramo, abbiamo nei fatti creato un presidio Covid nel terzo lotto del Mazzini, allestendo la nuova Uoc di Pneumologia e la Rianimazione Covid.

Ma altrettanto importante il fronte aperto sul territorio. Abbiamo costruito dal nulla una macchina in grado di fornire assistenza alle centinaia di persone contagiate in isolamento domiciliare. Su impulso della Regione abbiamo costituito l’Ucat, l’unità di assistenza territoriale. Un braccio teso verso il cittadino malato, in grado di raccogliere le sue segnalazioni, di dare indicazioni, di coordinare le Usca, cioè le unità speciali con medici e infermieri che hanno curato migliaia di positivi a casa, evitando la loro ospedalizzazione. L’Ucat, in definitiva, è diventata in breve un punto di riferimento importante per la popolazione.

E poi le vaccinazioni. Da quel ‘Vaccino day’ in cui, il 27 dicembre 2020 la Asl di Teramo tenne a battesimo l’inizio della campagna di immunizzazione della popolazione della regione Abruzzo, tanta acqua è passata sotto i ponti. È stato fatto uno sforzo immane per vaccinare tutta la popolazione. Una campagna che ha avuto il punto di forza nell’apertura di cinque hub vaccinali in punti strategici della provincia: a Teramo, Giulianova, Colonnella, Atri e Montefino. L’hub più grande in tutto il territorio è stato quello allestito all’Università di Teramo, il più grande in un ateneo in tutta Italia con 15 linee per le vaccinazioni, inaugurato il 19 aprile 2021 dal ministro della Salute Roberto Speranza. Abbiamo sin da subito dedicato molta attenzione ed energie alla campagna vaccinale che, in piena sintonia con la Regione Abruzzo che ci ha sostenuto, abbiamo individuato come strumento basilare per contenere la pandemia”.

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La sanità che guarda al futuro”, il resoconto di tre anni di attività Asl

Si è svolto oggi nell’aula convegni del secondo lotto “La sanità che guarda al futuro” un evento dedicato agli operatori della Asl in cui è stato tracciato un resoconto dell’attività degli ultimi tre anni dell’azienda ospedaliera.

Tre anni fortemente condizionati dal Covid: non a caso è stato presentato un libro fotografico a cura di Giandomenico Pinto, direttore dell’Area distrettuale Adriatico e di quello che è stato un servizio basilare durante la pandemia, l’Ucat.  Il libro, ha spiegato Pinto, raccoglie immagini scattate spontaneamente durante la pandemia, che ritraggono gli operatori nello svolgimento della loro attività.  Il libro raccoglie anche le testimonianze di alcuni fra principali attori della lotta al Covid 19.

“Si concluderà a breve il mio mandato che è stato fortemente condizionato dalla pandemia. Non solo io, ma tutti noi siamo stati impegnati in una battaglia, anzi, lasciatemelo dire, in una vera e propria guerra. Nessuno di noi si è risparmiato, nessuno ha lesinato sul proprio impegno, togliendo tempo alla propria vita e alla propria famiglia, conscio che la priorità era quella di salvare vite”, ha affermato il direttore generale.

I lavori sono poi proseguiti con il vero e proprio resoconto dell’attività non relativa al Covid, sia per quanto riguarda l’attività ospedaliera che quella sul territorio. Tre anni che corrispondono al mandato svolto dal direttore generale Maurizio Di Giosia a capo della Asl di Teramo.

L’evento è proseguito con l’intervento dell’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì: “Nel momento nel quale io mi sono insediata ho fatto un’analisi di quali erano  i bilanci, i costi e i disavanzi di ogni Asl e la Asl di Teramo  mi sembrava la Cenerentola delle quattro aziende. I grandi risultati che noi oggi vediamo sono frutto anche di una mia attenzione volta a  dare maggiori fondi e a fare maggiori investimenti. Dal 2019 sono stati destinati oltre 50 milioni in più a questa azienda e questo ha portato a quello slancio a quella possibilità di vedere oggi questi grandi risultati”.

Dopo il saluto dell’assessore regionale Pietro Quaresimale, ha preso la parola Ebron D’Aristotile, direttore facente funzione del Dipartimento sanità della Regione Abruzzo: “Tutto il lavoro fatto dipende certamente dagli operatori ma anche dal management. Ringrazio la direzione strategica per il lavoro svolto, si tratta di un management attento, competente e aggiungo locale. E forse questa  caratteristica  è un motivo di successo, un motivo che sta portando a questi risultati positivi”.

Il direttore generale ha concluso con una relazione in cui  ha tracciato un bilancio degli anni trascorsi a capo della Asl ringraziando il personale: “A tutti coloro che quotidianamente si impegnano a dare risposte al cittadino, io non posso che dire grazie. Non mi stancherò mai di ricordare che il mio percorso professionale si è svolto tutto all’interno di questa Asl, a cui sono profondamente affezionato. Continuare a farla crescere per me è un impegno morale, che ho preso al momento del mio insediamento, nei confronti di tutta la comunità teramana. E in questo impegno ho sempre avuto al mio fianco la Regione, con cui ho avuto sempre un confronto continuo e proficuo”. Un ringraziamento che il direttore vuole rivolgere in particolare al personale del servizio ristorazione, che sta garantendo il servizio in un difficile momento di transizione.

Ma Di Giosia ha voluto anche guardare al futuro,  parlando di Pnrr e di nuovo ospedale. “Con il Pnrr realizzeremo strutture di prossimità basilari nella nuova visione di assistenza sanitaria, come ospedali e case di comunità e centrali operative territoriali. Tradotto in finanziamenti, questi sono  i fondi che la Regione Abruzzo per il PNRR Missione 6 ha destinato alla Asl di Teramo: 12, 8 milioni per la case di comunità, 470mila euro per le Cot, 5,7 milioni per gli ospedali di comunità e 8,9 per l’acquisto di grandi apparecchiature e altre voci fra cui la digitalizzazione, per cui in totale arriviamo a quasi 41 milioni di euro”. Sul nuovo ospedale Di Giosia ha ribadito: “E’ imprescindibile realizzare una nuova struttura, che risponda a un modello sanitario all’avanguardia, con la potenzialità di un DEA di II livello. Se vogliamo essere competitivi con le altre Asl, serve un nuovo ospedale. Diteci dove, ma deve essere nuovo. Un ospedale le cui strutture siano flessibili, al passo con lo sviluppo delle tecnologie diagnostiche e le tecniche interventistiche digitali e robotizzate. Insomma, un ospedale che sia al passo con la medicina 4.0. E’ il momento di stringere i tempi, la sanità è il futuro del nostro territorio. I fondi ci sono, grazie anche all’impegno assunto dal presidente Marsilio. E’ ora di sedersi attorno a un tavolo, per far si che Teramo abbia la dignità in sanità che le spetta”. Il direttore generale in conclusione ha chiamato sul palco gli altri due direttori, quello amministrativo e sanitario, Franco Santarelli e Maurizio Brucchi: “che mi sono stati vicini fornendo quotidianamente stimoli, suggerimenti e soluzioni. La direzione strategica ha lavorato, unita, per affrontare e vincere di volta in volta le sfide per offrire una sanità migliore”.