TERAMO – L’ultimo “sfregio” di questa amministrazione alla Tercoop sono i parcheggi a pagamento lasciati liberi per alcuni giorni in attesa dell’arrivo dei parcometri e delle nuove segnaletiche, non permettendo alla cooperativa sociale di poter incassare qualche prezioso euro per poter pagare almeno in parte al personale le giornate lavorate nel mese di giugno. Eppure sarebbe bastato concordare il passaggio graduale delle aree, come comunicatoci dallo stesso dirigente Bernardi “per una transizione ordinata del servizio, dal 16 giugno le aree dei parcheggi passeranno progressivamente al nuovo gestore”.
Conti alla mano, i danni inferti alla Tercoop e ai suoi soci lavoratori dalla precedente amministrazione e dall’attuale, nella totale indifferenza dei burocrati di Cgil e Cisl, sono stati molto più ingenti dei danni causati dal terremoto e dalla pandemia sommati insieme e nel prossimo futuro l’ufficio legale del Comune sarà chiamato a giustificarli e risponderne in tribunale.
Annunciare un’agognata “stabilizzazione” a 22 “precari” che hanno lavorato stabilmente per decenni con la Tercoop, avrebbe un senso logico se la Easy Help fosse un ente pubblico e non una cooperativa sociale.
Fin quando il comune di Teramo è stato amministrato da sindaci responsabili come Angelo Sperandio e da assessori come Domenico Bucciarelli e Vittorio Crocetti, la Tercoop è stata considerata e rispettata alla pari degli altri interlocutori, gli stalli sottratti venivano responsabilmente compensati e i 26/28 soci lavoratori full time oltre ad essere regolarmente retribuiti secondo i ccnl, non erano costretti a rinunciare alle ferie retribuite e alle tredicesime, ma ottenevano “una tantum” anche dei premi aggiuntivi. Le successive gravi difficoltà finanziarie sono sorte esclusivamente per l’irresponsabilità e i provvedimenti di sottrazione di stalli e ricavi senza alcuna compensazione perpetrati dalle ultime due amministrazioni comunali, le quali non riuscendo a far fuori la Tercoop con una vera gara d’appalto hanno provato a eliminarla con il dissanguamento finanziario.
Con l’appalto alla Easy Help/Costruttori teramani sarebbe stata “ripristinata la legalità” violata dalla lunga proroga non richiesta, ma sindaco e assessore fingono di ignorare che l’apposita inchiesta della Procura aveva sentenziato il contrario, mentre preferiscono nascondere la decennale proroga ai gestori del piano a raso di Piazza Dante, secondo noi un ulteriore illegittimo atto amministrativo.
Ma perchè il sindaco D’Alberto e l’assessore Verna preferiscono replicare le stucchevoli e ridicole panzane sulla loro presunta sensibilità per il futuro “benessere” dei 22 lavoratori riassorbiti e per la “legalità” da ripristinare? Perchè non illustrano ai Teramani e agli utenti delle strisce blu i vantaggi che avranno con il “nuovo servizio al passo dei tempi”? La risposta è ovviamente semplice, ma indicibile: sono praticamente inesistenti e non hanno nulla da raccontare. A fronte di circa sei milioni di potenziali ricavi per il gestore, il Comune fra il dare e l’avere guadagnerà annualmente circa la metà di quanto incassava con la Tercoop fino alla provvisoria esenzione Cosap decisa dal governo centrale, mentre gli utenti dopo 30 anni di sostanziale tranquillità vivranno l’ansia del parcheggio, causata dalle future sanzioni per i mancati o ritardati pagamenti delle soste e non avranno più diritto al pagamento posticipato e nemmeno ai risarcimenti di specchietti, fiancate o paraurti danneggiati durante le manovre per la sosta. In consistente aumento saranno solo gli stalli a pagamento e i ricavi a garantire profitti per i nuovi gestori.
L’unica “fortuna” della peggiore amministrazione comunale degli ultimi trenta anni di cui siamo stati diretti testimoni, è che alle prossime elezioni dovrà competere con quella che si è rivelata la peggiore opposizione degli ultimi tre decenni. Solo questa sostanziale parità al ribasso rende ancora incerto l’esito della futura competizione elettorale altrimenti scontato. Una vera sinistra i consensi li conquista con l’autorevolezza, il rispetto, la lealtà e l’onestà del confronto sui contenuti, non con l’autoritarismo, le discriminazioni, i favoritismi e i metodi praticati in passato dalla parte peggiore della defunta balena bianca democristiana.