ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Nel dicembre 2022, l’amministrazione comunale annunciava la nascita del Tavolo delle Politiche Giovanili con toni trionfalistici: uno spazio di partecipazione, confronto e progettazione condivisa con le nuove generazioni. Un’iniziativa che, almeno sulla carta, si presentava quale punto di svolta. Ma oggi, a oltre due anni di distanza, il bilancio è davvero desolante: nessuna continuità, nessun percorso strutturato, nessuna progettualità reale”. A dichiararlo sono Vincenzo Lo Stracco, Vanessa Pigliacelli, Luca Di Diomede e Andrea Falgiatore, fino a ieri componenti del Tavolo a Roseto degli Abruzzi.
“Il colpo di grazia è arrivato negli ultimi mesi, quando il Comune ha provato a rianimare il Tavolo convocando due riunioni. Entrambe sono andate deserte per mancanza del numero legale. E il dato più grave è che a mancare sono stati in primis i giovani scelti e nominati proprio dalla maggioranza. Quelli che avrebbero dovuto rappresentare, con responsabilità e impegno, la voce della nuova generazione. Va inoltre sottolineato che, nel frattempo, la delega alle politiche giovanili è passata dalle mani del Consigliere Christian Aceto a quelle dell’assessore Francesco Luciani. Un passaggio che non ha permesso di rianimare un organismo ormai privo di vita”, aggiungono.
“La partecipazione dei giovani andava gestita con maggior serietà e per dare voce alle proposte e ascoltare le istanze che le ragazze e i ragazzi di Roseto speravano di poter portare all’attenzione di chi ci amministra. Chi amministra ha il dovere e la responsabilità di adoperarsi per garantire continuità, concretezza e credibilità agli strumenti che propone in campagna elettorale. Per le ragioni esposte riteniamo che non ci siano più le condizioni per proseguire il nostro impegno all’interno del Tavolo delle Politiche Giovanili. Con senso di responsabilità, comunichiamo ufficialmente le nostre dimissioni da questo organismo, auspicando che in futuro si possa lavorare per costruire un vero spazio di partecipazione e ascolto per i giovani di Roseto”, concludono Lo Stracco, Pigliacelli, Di Diomede e Falgiatore.