TERAMO – Se conosciamo un pò il personaggio Pietro Quaresimale, ci rimane difficile comprendere come, ad oggi, faccia ancora parte della Lega: tutto questo senza entrare nei tecnicismi di una politica che non gli appartiene e che spessissimo, nel recente passato, ha registrato azioni che sanno davvero tantissimo del “tu dai a me ed io darò a te“, detto non in gergo sporco, ma squisitamente politico.
In tutto questo, lui, il più votato della Lega in provincia, con oltre 8.700 preferenze, di bocconi indigesti ne ha mandati giù più d’uno, fino ad oggi, ad iniziare dal mancato conferimento di un assessorato che, al contrario, avrebbe quasi dovuto scegliersi, fino ad accettare situazioni ed azioni che proprio non gli piacciono e che fanno riferimenti esclusivi a persone del suo partito. Insomma tra il Pietro Quaresimale attivo, che sta sul pezzo, che opera e che critica, che è stato amato dagli elettori come nessun’altro all’interno della Lega, c’è sempre stato un abisso. Magari avrà pensato che, prima o poi… ed invece no!
Tra il capogruppo in consiglio regionale ed il modus operandi del suo partito, ci sono strade impervie, oggi non più sostenibili.
Tutto ciò abbiamo sempre pensato di questo “strano” rapporto e glielo abbiamo chiesto, di domenica mattina.
Ci saremmo aspettati l’ennesimo “No, non è come dici e come pensi da tempo…“, ed invece la risposta, stavolta, è stata diversa: “Non commento“. Ecco, il no-comment è il preludio dell’addio alla Lega: ne siamo certi.
Così non fosse, siamo pronti a pubblicarne la smentita.