TERAMO – L’incontro con i Comitati di quartiere e Inquilini Erp avevano soprattutto un interlocutore importante oggi pomeriggio a Colleatterato Basso, al di là del Sindaco D’Alberto: era il Commisarrio Ater Nicola Salini. Oltre il 50% delle case inagibili con tipologia “B“, sono infatti alloggi popolari di proprietà Ater. La discussione animata degli sfollati era rivolta soprattutto all’ufficio Ater e alla ricostruzione pubblica classificata B, un’anomalia come ieri aveva affermato lo stesso Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli.

Salini ha risposto alle sollecitazioni dando anche qualche notizia. Intanto per quanto riguarda gli alloggi di tipo “B” sarebbe stato presentato il 100%  delle pratiche all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Sono arrivate inoltre 14 nuovi nulla osta dall’Usr e per i quali l’Ater sta predisponendo gli avvisi pubblici per l’affidamento della progettazione esecutiva dei lavori. Gli alloggi sono a Colleatterrato in via Gelasio Adamoli, ai civici 66, 58, 70, 72, nella frazione di Villa Gesso in via Medoro Mazza, in via Elio de Cupiis 36, in via Spataro 56. Poi ci sono gli altri comuni da Basciano a Civitella, da Castelli a Colledara, da Cortino a Montorio e Rocca Santa Maria. Siccome gli importi sono più bassi, siamo partiti prima con questi. Ci vogliono 180 giorni dal momento in cui viene bandito l’avviso pubblico per la progettazione. Come per le E. Proprio queste lungaggini si dovrebbero snellire nella ricostruzione leggera – ha affermato Salini.

Nel frattempo l’Ater ha portato avanti gli studi di fattibilità per la tipologia “E” e dalla Regione arriva la buona notizia che in Febbraio saranno acquisite le case invendute dagli imprenditori. “Il dipartimento di Protezione civile regionale ha inviato al dipartimento di Protezione civile nazionale la documentazione su 140 alloggi in provincia di Teramo – ha spiegato Salini -; di questi quasi il 70% sono a San Nicolo’, poi a Colleparco ed alla Cona. La novità di oggi è che per Febbraio, dopo l’atto definito della Protezione civile nazionale, verranno definite le procedure di acquisizione delle  case da parte della Regione. Dopo la palla passerà ai comuni che dovrà fare i bandi di assegnazione”. La notizia ha fatto mugugnare un pò la platea, qualcuno tra gli sfollati ha parlato anche di “deportazioni“, non volendo andare a vivere lontano dalla propria abitazione. Salini ha ricordato loro che l’alternativa dei Map non sarebbe delle migliori,  ma a spegnere i fuochi ci ha pensato il Primo cittadino che ha rassicurato i cittadini: “Su questa vicenda non tollererò mai si abbandonino a loro stesse le abitazioni E, ma lasciate che chi voglia segua questa strada”.

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