Finisce 0–0 ricordando che Olcese, al minuto 94, ha calciato sulla traversa un rigore concesso per un fallo non evidentissimo di Mantini ai danni di Balde. E’ opportuno dire subito, però, che anche il Teramo, al minuto 73, con Piccioni, aveva fallito dagli undici metri, per un fallo su Persia di Gianola: la conclusione del centravanti biancorosso veniva respinta da Tomei!
Probabilmente, alla fine, il nulla di fatto è il risultato più giusto, arrivato al termine di una gara non bella, molto combattuta e con pochissime occasioni da rete. In casa biancorossa è piaciuto parecchio lo spirito di combattività, il lottare su ogni pallone, il dare l’impressione di non voler mai cedere il passo all’avversario, di caratura diversa, sicuramente superiore. Su tutti si è eretto Persia, inarrestabile; il migliore in campo.
Agenore Maurizi ha disposto i suoi nella maniera più razionale del momento, quel 3-5-2 (o 1-1) che, in fondo, sembra essere il modulo più appropriato: recuperati Caidi e Piacentini, i due hanno giocato al centro della difesa con Fiordaliso: sulle corsie esterne hanno agito Mastrilli e Celli. In mezzo Proietti è stato supportato dal grandissimo lavoro di Persia e un po’ meno da De Grazia, che ha caratteristiche decisamente diverse, più offensive.
Nel primo tempo la Vis ha provato a fare di più la gara, com’era giusto che fosse, ma di vere e proprie occasioni da rete non ne ha create. Da segnalare un paio di conclusioni di Diop al 13° ed al 24°, con la prima che si perdeva sul fondo e con la seconda che trovava pronto alla respinta con una gamba, Lewnsowski. Il solo predominio territoriale dei marchigiani non bastava per meritare il vantaggio. Certo, è altrettanto vero che il Teramo, in zona goal, in tutto il primo tempo, non si è mai visto, con i due davanti (Piccioni e Zecca), completamente avulsi dal gioco, nonostante il grande impegno ed il gran correre dell’ex Santarcangelo.
Nella ripresa il canovaccio si capovolge ed è la squadra ospite a farsi preferire: non è casuale la gran conclusione di Zecca dopo 6 minuti, che impegna in angolo il portiere vissino, così come quella di Piccioni al minuto 21, alta, da buona posizione.
Al minuto 28 spunto inarrestabile di Persia servito da Proietti, il quale viene steso in area da Gianola: rigore netto che Piccioni (perché non Bacio Terracino che era fresco ed entrato in campo da 4 minuti?) si fa respingere alla sinistra di Tomei, prima di essere sostituito da Di Renzo e di lasciare il campo, sconsolato.
Prima dell’episodio finale, un buon pallone al limite capita allo stesso Di Renzo, che lo colpisce, però, male. Quando sembrava finita, il secondo penalty di giornata che avrebbe potuto sancire una sconfitta-beffa per il Teramo, di quelle che avrebbero potuto avere riflessi catastrofici sul morale della squadra.
Il Teramo che sa lottare, invece (e la cosa ci piace), ha confermato che ha ancora da dare, forse non pochissimo, considerando che qualche correttivo pure arriverà.