TERAMO – La giunta annulli la delibera di adozione del piano in quanto carente e riformuli gli elaborati di piano, integrando le previsioni del PEBA e tornando a confrontarsi con i cittadini sulla base delle loro necessità.
In particolare, si pongano al centro del dibattito gli interessi dei cittadini più deboli e non solo dei soggetti portatori di interesse.
Controllati e controllori allo stesso tempo: il sindaco D’Alberto si faccia parte diligente al fine di verificare, ben oltre una valutazione di legittimità, se concorre una condizione di opportunità e responsabilità amministrativa nel relegare nelle mani della ATI (Associazione Temporanea di Impresa ), alla quale concorre anche la società di gestione di parcheggi, lo strumento di programmazione della mobilità urbana Teramana.
Risulta, inoltre, che la Giunta D’Alberto non abbia dotato la cittadinanza del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che è obbligatorio, mentre si stia sperticando attraverso l’Assessore Filipponi a incarcerare il centro storico promuovendo uno strumento, il PUMS, che non è una priorità e non costituisce un obbligo.
In tema di disabilità, comprensivo dell’aspetto della mobilità e del correlato obbligo per la Pubblica Amministrazione di eliminare le barriere architettoniche, con l’entrata in vigore in Italia della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006, con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009 il già menzionato diritto alla mobilità si è qualificato ulteriormente come diritto all’accessibilità.
Tale diritto è strettamente correlato alla realizzazione concreta di alcuni dei più rilevanti principi, cui è finalizzata la Convenzione stessa, vale a dire il diritto delle persone con disabilità alla vita indipendente ed all’inclusione sociale; ai fini dell’attuazione delle premesse di cui sopra, le leggi italiane prevedono l’adozione da parte dei comuni di Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA).
Il Corso San Giorgio, come le vie del centro storico, sono un esempio di approssimazione e disprezzo per coloro che, diversamene abili, hanno bisogno di seguire percorsi assistiti.
In un’allegoria che percorre esattamente le fasi della programmazione della Giunta D’Alberto, questi percorsi terminano spesso contro un muro, senza alcun segnale di avvertimento, esattamente come sta avvenendo per il percorso frettoloso ed approssimativo con cui si è pervenuti al PUMS.
Per ciò che riguarda, inoltre, i progetti e la programmazione urbana ci chiediamo se queste scelte siano assistite dalle figure garanti; a titolo indicativo ma non esaustivo richiamiamo quella del Disability Manager.
Ancora una volta, chiediamo a questa maggioranza da che parte sta – Consigliere Regionale Marco Cipolletti