TERAMO – Sollecitato dai consiglieri di opposizione Franco Fracassa e Maria Cristina Marroni il sindaco Gianguido D’Alberto, nel pomeriggio, durante il queston time, ha sottolineato come la provincia di Teramo attualmente stia vivendo un’emergenza vera con la vicenda del sequestro del Palazzo Delfico.  “Io credo che vada riconosciuto lo stato di emergenza”, ha detto D’Alberto che sta interloquendo con il Ministero per chiedere un finanziamento, tramite il  senatore della Lega Alberto Bagnai. “Anche la Regione deve lavorare per coprire stato di emergenza. Oggi le energie più importanti devono essere dedicate al rientro dei ragazzi al Delfico“.

La consigliera Marroni ha sollecitato D’Alberto sulla sicurezza delle scuole De Jacobis e San Berardo e sul trasporto scolastico. “Il piano superiore della san Berardo era stato interdetto nel 2017. Da allora ad oggi cosa è cambiato? Nel 2021 c’erano i fondi per fare i lavori, che fine hanno fatto? Possiamo rassicurare i genitori che domani i ragazzi entreranno in scuole più sicure del Delfico? Perché sindaco i lavori non li abbiamo fatti? Dove si trova Cavallari? Bus navetta, si faranno? Ci sono oltre 1.600 persone in mezzo ad una strada. Stiamo vivendo una delle pagine più triste di questa città. Voi non eravate pronti per avere una alternativa. E’ una cosa gravissima“.

D’Alberto sulla sicurezza delle scuole ha puntualizzato. “Abbiamo fatto incontri con le famiglie per rassicurarle. Le scuole sono sicure e possono ospitare studenti, come ci hanno garantito i Vigili del Fuoco. La De Jacobis ha un progetto per i lavori di miglioramento sismico, con finanziamento, ma non ha nessun atto che parla di inabilità. E’ stata effettuata una nuova verifica sull’indice di vulnerabilità pari a 0,64. Tutte le scuole sono adeguate per inserire i ragazzi all’interno. Sul servizio trasporti ho comunicato alle famiglie e alle presidi la verifica delle esigenze complessive: lavorerò per dare loro un servizio dedicato. Va preservata l’identità del convitto“. 

ASCOLTA GIANGUIDO D’ALBERTO

ASCOLTA MARIA CRISTINA MARRONI