TERAMO – Sarà dedicato al compianto Giandonato Morra, da quest’anno e per le edizioni future, uno dei riconoscimenti attribuiti dal Premio Nazionale Paolo Borsellino giunto quest’anno alla XXXII edizione e rivolto alla cultura della legalità. Lo ha detto un commosso Leonardo Nodari, ideatore dell’evento, nel presentare le iniziative che si svolgeranno nel teramano. Con lui, in conferenza stampa, la Consigliera regionale Marilena Rossi, anche lei colpita dal ricordo dell’avvocato e politico pugliese di nascita, ma teramano d’adozione e la giornalista Paola Peluso. Un Premio che ormai è un appuntamento di lustro e irrinunciabile, che è stato invitato a Palermo alla prima nazionale del film su Paolo Borsellino e strutturato su tutta la regione e quest’anno coinvolge 18 scuole pescaresi, 15 teramane e moltissime a L’Aquila.

Si parte domani, 16 ottobre, da Roseto e Pineto con iniziative sulla Costituzione per poi coinvolgere gli istituti scolastici cittadini “cercando di salvare anche gli studenti del Liceo Delfico – ha detto Nodari – perché abbiano comunque la possibilità di fare queste lezioni”. Ma il Premio presenta anche spettacoli teatrali educativi, eventi musicali, incontri con personaggi noti ed emblematici della tv e del giornalismo con la chiusura, il 25 ottobre, che vedrà la partecipazione del Capo della Polizia di Stato.

Il comunicato ufficiale – Al via, da domani, in provincia di Teramo, il fitto programma di incontri promossi nell’ambito della 32esima edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino. Il Premio, nato nel 1992 su iniziativa dall’associazione Società Civile ets, dal 16 al 24 ottobre toccherà le comunità scolastiche di Teramo, Roseto degli Abruzzi e Pineto. Saranno tra i più giovani due testimoni di legalità, da sempre in prima linea: don Aniello Manganiello, per anni parroco di Scampia, prete anti-camorra, già Garante del Premio Borsellino e don Antonio Coluccia, parroco di strada, prete simbolo della lotta alla criminalità nelle periferie di Roma e che da anni vive sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni. Gli appuntamenti teramani sono stati presentati, stamane, nel corso di una conferenza stampa presso la Biblioteca “M. Delfico” a Teramo.

La cerimonia di premiazione della XXXII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino si svolgerà a L’Aquila, presso il ridotto del Teatro comunale, venerdì 25 ottobre a partire dalle 10. Saranno premiati: il capo della Polizia Vittorio Pisani; il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, e il procuratore di Milano, Marcello Viola; la mamma di Giogiò Cutolo, Daniela Di Maggio; la poliziotta testimone anti-violenza Alessandra Accardo; i giornalisti Francesca Fagnani, Giovanni Pinto, Toni Mira ed Enrico Fontana. Per l’impegno sociale saranno premiate
Rurabilandia e la banda Rulli Frulli; per la fotografia Tony Gentile e per la Memoria il caposcorta di Paolo Borsellino, Nicola Catanese e l’agente di scorta di Giovanni Falcone, Dario Falvo.

Da quest’anno, uno dei 10 premi nazionali sarà intitolato all’avvocato Giandonato Morra, ex assessore e Difensore civico regionale, fortemente impegnato nel corso della propria vita ed esperienza professionale e politica, a sostegno dei diritti e delle minoranze. In sala sono state presenti autorità civili e militari, le dirigenti scolastiche che da anni accolgono i premi e una delegazione di Rurabilandia cui l’avvocato Morra era particolarmente legato e cui andrà anche uno dei dieci premi della 32esima edizione.

Emozionati nel ricordare Morra sia il presidente di Società Civile, Leonardo Nodari, sia la consigliera regionale Marilena Rossi: “In questi 32 anni il Premio Nazionale Paolo Borsellino ha dato voce a chi pratica la Legalità, proprio come ha fatto nella sua vita Giandonato. E’ straordinario il lavoro profuso per sensibilizzare concretamente la società civile e tutte quelle persone che hanno voglia di condividere la Cultura della Legalità. Il Premio si conferma un’occasione preziosa di riflessione per tutti, fornendo soprattutto alle giovani generazioni strumenti ed esempi concreti di impegno civile. E per molti noi un grande esempio è stato proprio quello di Giandonato Morra”.

ASCOLTA L’INTERVENTO DI LEONARDO NODARI

ASCOLTA LEO NODARI