TERAMO – Lavoro da morire. Le cronache di questi ultimi giorni hanno scattato una fotografia drammatica delle vite spezzate di lavoratori che, un mattino, si sono chiusi la porta di casa alle spalle senza più rientrarci. “Nessun lavoro vale una vita – sono queste le parole a commento di Nicola Marcozzi, presidente regionale ANMIL –. In un quadro dai numeri allarmanti e diventati oramai non più tollerabili, con la vicenda dolorosissima dell’esplosione della fabbrica dei fuochi a Casalbordino che ha procurato la morte di tre operai, l’Abruzzo ha dato un contributo pesantissimo in termini di vite umane. Appare quindi evidente come il tema della sicurezza sul lavoro vada affrontato nell’immediato, iniziando con l’assicurare maggiori controlli ispettivi perché ognuno venga chiamato a fare la sua parte”.
Un tema, questo, nelle cui pieghe più tecniche entra l’avvocato Manola Di Pasquale che rappresenta l’ANMIL dal punto di vista legale. “E’ diventato ora di massima urgenza che lo Stato assicuri un suo impegno forte e concreto per un ambiente di lavoro in cui il fattore sicurezza sia prioritario. E lo sia nei fatti e non solo a parole – è questa la posizione espressa -. Un ruolo essenziale va affidato ad un incremento sostanziale del numero degli ispettori impegnati a monitorare, e a garantire, il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Così come è essenziale che lo facciano individuando, e segnalando, nell’immediato ogni possibile violazione venga riscontrata. Non bastano, però, controlli regolari nè l’applicazione di sanzioni significative per le aziende dove si registrino trasgressioni alle norme in materia di sicurezza: è oggi un elemento fondamentale la qualità di una formazione più attenta e precisa dei datori di lavoro e degli stessi lavoratori perché possano disporre delle competenze e della consapevolezza necessarie per adottare, nella quotidianità lavorativa, le migliori pratiche in quanto a sicurezza”.
Alla luce di un numero esponenzialmente alto di incidenti sul lavoro, allarmante in quanto concentrati nell’arco di pochissimi giorni, e di questo inaccettabile tributo di vite di lavoratori, assumerà un senso ancora più forte e profondo la “73esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro”, iniziativa curata dall’ANMIL in programma a Sant’Egidio alla Vibrata il prossimo 8 ottobre. Perché questa giornata non venga pensata solo come la giusta celebrazione e il dovuto ricordo di chi ha perso la vita per il lavoro – e nel lavoro – ma sensibilizzi tutte le parti in causa alla necessità di intervenire in modo adeguato e concreto in questo settore. E farlo in tempi stretti perché il lavoro dia da vivere e non porti la morte.