PESCARA – “L’Abruzzo rischia di non essere in grado di spendere e di utilizzare adeguatamente le risorse del PNRR relative alla missione ‘6’ sulla salute. Infatti non c’è ancora un disegno operativo della Regione circa l’implementazione di servizi territoriali attraverso l’attivazione delle case della comunità e la presa in carico delle persone”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri. “Le case della comunità – osserva Ranieri – rappresentano uno dei pilastri previsti dal PNRR per la trasformazione nel nostro sistema della salute, considerato che l’emergenza pandemica ha evidenziato proprio la forte necessità di potenziamento delle strutture territoriali. L’implementazione di tali strutture è tanto più necessaria in una regione, quale l’Abruzzo, in cui prosegue in maniera significativa il processo di invecchiamento della popolazione e dove il 40% degli anziani è affetto da malattie croniche”.
“La stessa approssimazione nella programmazione regionale – aggiunge il segretario – va registrata per quanto riguarda le reti di prossimità, le strutture, la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, la prevenzione, l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario regionale, l’assistenza domiciliare, la salute mentale. Anche gli ultimi atti di programmazione della Regione non fanno ben sperare se consideriamo che nella nuova bozza di rete ospedaliera il Governo Regionale decide di non accollarsi l’onere delle scelte, di non puntare sulle eccellenze, e presenta un piano che probabilmente sarà bocciato dal Ministero della Salute. Una rete ospedaliera che, tra l’altro, è totalmente scollegata dal progetto di integrazione con la rete territoriale che si dovrà attivare”.
“Il presidente Marsilio ieri ha dichiarato che le risorse del Piano Nazionale non sono sufficienti a coprire tutte le esigenze della sanità abruzzese. Certamente queste dichiarazioni corrispondono al vero – sottolinea Ranieri – ma è innegabile che finalmente vi sono risorse importanti destinate al miglioramento del nostro sistema sanitario e perché queste risorse vengano utilizzate al meglio è necessario che il governo regionale cambi immediatamente marcia e cominci davvero a programmare gli interventi necessari al miglioramento del nostro sistema della Salute. Le risorse del Recovery Plan saranno disponibili per un tempo limitato ed avranno la meglio quelle regioni che dimostreranno una forte capacità di programmazione e di attuazione degli interventi. Per il momento l’Abruzzo non è tra queste”.