TERAMO – Diego Di Bonaventura a ruota libera sulla questione della Ruzzo Reti. Il Presidente della Provincia di Teramo e Sindaco di Notaresco esordisce con “non si può riscrivere la storia, come qualche sindaco oggi vorrebbe fare per riabilitarsi e cancellare il passato. Ma non lo permetterò”.
E racconta la sua verità, Di Bonaventura, senza negare le difficoltà individuate dall’ERSI, ma rigettando sulle gestioni passate della società acquedottistica scelte e responsabilità. “Il Ruzzo è in difficoltà – afferma il Presidente – ma lo sapevamo dal 2010/2011, da quando nelle ultime assemblee chi ha governato il Ruzzo per tanti anni capì che non era più il caso di gestire la società in quel modo. L’attuale CdA sta cercando di mantenere una situazione difficile” ereditata dal passato, come la situazione debitoria.
E questo, specifica Di Bonaventura, è quanto emerge anche dal documento dell’ERSI, che fa riferimento a una situazione frutto delle gestioni passate.
Ammette la lievitazione delle bollette, il presidente della Provincia, ma ricordando che sono tra le più basse in Italia, “se poi i sindaci – ammonisce – vogliono ridurre le tariffe, si diano da fare per cercare i fondi e abbassare il debito”.
Quanto agli interinali, Diego Di Bonaventura ricorda che sono lì da 15 anni e solo oggi si solleva la questione. Un non problema, lascia intendere il presidente, perché date le loro mansioni (garantire la sicurezza dei depuratori e la pulizia degli acquedotti), non si possono togliere dall’organico.
Una curiosità sulla relazione dell’ERSI, fa notare il presidente, “copiancollato” da un documento di un’altra società.
Lunedì prossimo, 20 luglio, i Sindaci – questa volta riuniti dall’Assi presieduto dal presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura – torneranno ad incontrarsi per nominare il proprio rappresentante in seno all’Ersi e ascoltare le relazioni tecniche dell’organismo che esercita il controllo sulle società acquedottistiche abruzzesi.
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