TERAMO – Marco Finori non ci sta.
Dopo il rigetto da parte del TAR, l’attuale gestore degli impianti di Prati di Tivo è ricorso al Consiglio di Stato che ha deciso di concedere la sospensiva, in attesa di discutere nel merito del difetto di giurisdizione sollevato dal Tribunale amministrativo in primo grado.
Ancora una volta, di fatto, è bloccato il passaggio notarile dell’atto di acquisizione degli impianti di risalita da parte dei Fratelli Persia.
L’imprenditore marchigiano è agguerrito e soprattutto desideroso di riaprire gli impianti e di acquistare le quote della Gran Sasso Teramano. “Ho ancora il titolo per chiedere la concessione dei pubblici impianti – ha detto Finori – . Ho pagano il canone alla Gran Sasso Teramano, ho anticipato 17.500 euro per l’Asbuc Pietracamela ma non comprendo come si stia muovendo il liquidatore. Tecnicamente sono gestore fino al 23 novembre 2022“.
Finori dovrà attendere il prossimo 12 luglio, data dell’udienza in Consiglio di Stato, per conoscere se sarà o meno ancora lui il gestore e se potrà procedere o no all’acquisizione.
“Intanto ho diffidato la GST a comunicare agli uffici preposti, Regione e CO.RE.NE.VA, che risulto ancora io il gestore“, ha detto ancora Finori.