TERAMO – “Le magniloquenti parole dell’ATER si sono rivelate, appunto, parole. Dieci appartamenti sono stati messi a disposizione, gli altri dieci citati dalla presidente Ceci necessitano di lavori prima di poter diventare la casa di qualcuno, lavori di cui non conosciamo a oggi né la data di inizio tantomeno quella di disponibilità”. Così una nota di Casa del Popolo Teramo, CPC Santacroce, Asia USB e Collettivo Malelingue che, sul diritto all’abitare, hanno organizzato un presidio per domani, giovedì 16 marzo alle ore 18 in Largo San Matteo.
“Dieci appartamenti sono pochi, non bastano neanche per chiudere il bando della mobilità – continua la nota -. È necessaria chiarezza, le persone hanno bisogno di risposte, l’Ater non può continuare con questi giochini. Il comune di Teramo ha 117 appartamenti destinati all’edilizia popolare, di questi 107 sono già assegnati, 8 verranno assegnati a breve e 2 saranno utilizzati per l’esperimento di housing first da destinare a chi è più in difficoltà. La ricostruzione latita, su 33 palazzine Ater terremotate solo in due sono partiti i lavori”.
“La Casa del Popolo ha scelto ormai da anni di abbracciare pienamente la lotta per la casa, e continuerà a vigilare per avere risposte dalle istituzioni preposte, per pungolare, tenere alta l’attenzione nel merito e informare le cittadine e i cittadini di Teramo, visto che quelle case sono loro. Per fare tutto ciò, giovedì 16 marzo, alle ore 18:00, in Largo San Matteo, in occasione dell’incontro dell’Osservatorio permanente sul Diritto all’abitate saremo in piazza, tutte e tutti insieme per ribadire che l’emergenza abitativa è un problema di tutti e tutte noi”, conclude la nota.