TERAMO – Pubblichiamo la protesta, civile, di un tifoso-abbonato del Città di Teramo, arrivato da San Benedetto del Tronto per esercitare il proprio diritto di prelazione sull’acquisto del tagliando d’ingresso relativamente alla gara di sabato prossimo, sul campo della Turris Calcio Val Pescara.

Buonasera.

Mi chiamo… (ns. omissione), abbonato per la stagione corrente al città di Teramo Calcio e precedentemente al Teramo Calcio 1913. Vorrei raccontare quello che è successo stasera (ieri pomeriggio – ndr -) rivolgendomi sia ai tifosi, sia ai dirigenti della società.

Letto il loro comunicato sulla prevendita ho lasciato il lavoro e, da San Benedetto del Tronto, sono arrivato alle 19:35 al Caffè Cerulli. Dopo aver esibito la tessera, la signora … (ns. omissione) mi dice che i biglietti erano finiti e che dovevo parlarne con un signore che, in in quel momento, era al telefono; aspetto e mi viene detto che devo rivolgermi alla società.

Protesto un po’ e vado via verso il parcheggio, ma rifletto “…ma come? I biglietti sono 290 e c’è la prelazione per gli abbonati che non mi risulta siano di tanto superiori come numero – con l’occasione chiedo formalmente alla società quanti siano -, come è possibile che in un’ora siano esauriti? Torno allora indietro e trovo un altro tifoso (mi riservo di dire nome e cognome) che, tirata fuori la carta di identità, ritirava regolarmente il proprio tagliando. A quel punto protesto e chiedo alla signora… (ns. omissione): perché a me no e a lui sì? Mi viene risposto che lui lo aveva prenotato! Siccome non mi risulta fossero previste prenotazioni, me la sono presa un bel po’. Torno quindi dal signore che prima era al telefono e gli chiedo spiegazioni, visto che era lì a rappresentare la società: risponde di non sapere nulla di più ed allora chiedo il numero di telefono del presidente. Mi viene risposto di trovarmelo da solo, neanche in modi gentilissimi, come poi sono stato io con lui.

Chiedo, allora, alla società. Ma non vi eravate presentati come l’essere la società dei tifosi?

A me sembra che i biglietti siano invece dispensati a chi vi pare, negandoli anche a chi ne ha il diritto, anche ad un abbonato che lascia il lavoro da fuori provincia per farlo proprio.

Il Teramo, invece, siamo noi ed è un principio che la società ha mutuato dalla tifoseria, in contrasto con il credo padronale della precedente gestione: è già finito?

Finché ci sarete voi, io non ci sarò.

Forza 1913 e comunque gradirei conoscere il numero degli abbonamenti della corrente stagione; se sono pari o inferiori a 290 valuterò come tutelare i miei diritti – lettera firmata –