TERAMO – Grande, immenso Teramo. Per la prima volta, in una storia lunga 108 anni, espugna il “Cibali-Massimino”: non è cosa di tutti i giorni.

Non concede nulla alla squadra etnea; vince tutti i duelli interpretando la gara con autorità. Sulle fasce ottime le prestazioni di  Vitturini e di Tentardini, con il primo autore del gran tiro che ha propiziato il vantaggio. Non sono stati concessi cross ai due quinti avversari e, di conseguenza, sono stato disinnescati Di Piazza e Sarao nel gioco aereo. I nostri centrali, Diakite e Piacentini, li hanno annullati, anticipandoli puntualmente: prima Di Piazza e Russotto e poi, nella ripresa, Sarao. Stessa sorte per Reginaldo, sempre nel secondo tempo, con Tentardini. Il Catania si è schierato con il 3-5-1-1: Sales, Claiton e Giosa su Pinzauti e Bombagi. A destra spingeva Albertini che però doveva vedersela con un Costa Ferreira “superbo”, aspettato in zona da Tentardini con scalate in avanti. Sulla sinistra Pinto veniva soffocato da un Vitturini, impeccabile ed in grande crescita tecnico-tattica. Nel mezzo si creava un 3 contro 3, con Rosaia, Welbek e Dall’Oglio letteralmente sovrastati da Santoro, Arrigoni ed Ilari, con il geniale Costa Ferreira che impreziosiva tecnicamente le ripartenze. In avanti Russotto e, a rimorchio di Di Piazza, erano inesorabilmente ridimensionati dalla nostra difesa centrale.

Nella ripresa i rosso-azzurri provavano a reagire ma con un gioco lento, compassato e prevedibile; Dall’Oglio, sempre nel vivo delle azioni, cercava di ricucire per i rifornimenti alle punte. Raffaele disponeva la squadra con il 3-4-1-2, impiegando Reginaldo per Rosaia, con Tentardini che lo prendeva in consegna, mentre Diakite e Piacentini stazionavano su Di Piazza e Russotto. A centrocampo Ilari era su Welbek e Santoro su Dall’Oglio, con Arrigoni  che fungeva da schermo protettivo alla difesa, governando il gioco ed intercettando, spesso, le linee di passaggio avversarie.

Raffaele cambiava ancora e al 58° richiamava Di Piazza per Sarao e Albertini per Calapai, nel tentativo di rifornire con i cross il neo entrato attaccante, fortissimo nel gioco aereo. Succedeva invece che Costa Ferreira con i rientri e Tentardini con i tanti scivolamenti difensivi, ne impedivano la concretizzazione. Stessa cosa a sinistra, dove Pinto veniva soffocato, con l’aiuto di Ilari, da Vitturini. E’ stato allora provato a dare qualità alla costruzione, avvicendando Welbek con il regista Maldonado, ma nulla cambiava, con il Teramo imperterrito, concentrato ed attento a contrastare ed a ripartire. Enconiabile Bombagi, con i suoi rientri sui centrocampisti avversari nel centro destra, a supportare Ilari.

Raffaele le provava davvero tutte, dando spazio anche al “redivivo” Piccolo, in campo dopo tanto tempo, e rinunciando ad un difensore, Giosa. Massimo Paci rispondeva con Mungo per Pinzauti e rinforzava il centrocampo, spostando Bombagi in avanti (4-5-1). Per il Catania disposizione a quattro in difesa, con Calapai, Sales, Clayton e Pinto, a due in mediana con Maldonado e Dall’Oglio e a quattro in avanti, con Reginaldo, Piccolo, Russotto e Sarao. In marcatura Diakite, Piacentini e Tentardini prendevano Sarao, Russotto e Reginaldo, aiutati da Arrigoni. Santoro era su Piccolo, Costa Ferreira e Vitturini, sugli esterni, coprivano e ripartivano. Nel mezzo Mungo era su Dall’Oglio ed Ilari su Maldonado, con Bombagi terminale offensivo.

Il Teramo avrebbe potuto raddoppiare con l’accelerata a destra di Costa Ferreira ed assist per Mungo, che “ciabatta” il tiro, evidenziando ancora una volta che non è un attaccante. L’ingresso di Gerbi, a giochi fatti, un premio per il ragazzo. Finisce qui.

Il Teramo c’è, è vivo e vegeto. Giocando con le sue armi, se la giocherà con tutte: complimenti alla squadra e al mister, che sta riuscendo a portare nei play off la navicella biancorossa malgrado i ridimensionamenti che la società ha imposto per necessità contingenti.

Mercoledì ci sarà la Ternana: ce la giocheremo perché nulla è impossibile. Forza ragazzi! Alla prossima – Diego Di Feliciantonio