TERAMO – Il 13 marzo, in un Coordinamento Provinciale convocato d’urgenza, il segretario provinciale del Partito Democratico ha messo sotto accusa il gruppo consiliare e gli assessori PD, per aver dato il proprio sostegno all’azione a favore dell’applicazione delle norme per l’elezione del cda della Ruzzo Reti, intrapresa dal Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto.
Pur essendo notizia del giorno la richiesta di processo da parte della Procura per l’annosa questione della sicurezza delle nostre acque, anche a carico dell’ex Presidente del Cda del Ruzzo, il coordinamento si è concentrato esclusivamente su un’azione che, semplicemente, dava seguito a quanto già espresso in Assemblea del Ruzzo dal Sindaco di Teramo, con il sostegno di tutta la maggioranza comunale.
Nessun indirizzo politico dunque, nessuna volontà di trattare temi importanti per la cittadinanza (quali, appunto, la sicurezza delle acque, la sorte delle partecipate, le azioni da porre in essere per riconquistare a Teramo il ruolo di capoluogo di Provincia, messo ancor più a dura prova dal sisma del 2016), ma l’ennesimo tentativo, portato avanti caparbiamente ormai dallo scorso giugno, di delegittimare l’amministrazione di centro-sinistra del Comune capoluogo.
I continui attacchi che il segretario provinciale sferra all’indirizzo del sindaco di Teramo, dei due assessori PD e del gruppo consiliare del Partito Democratico che lo sostengono non sono più tollerabili. Tantomeno possono essere taciuti i comportamenti dissennati messi in atto negli ultimi mesi nei principali Enti di questa Provincia che hanno avuto come ratio semplicemente quella di occuparsi, e occupare, poltrone e postazioni da usare come clava contro compagni di partito che dissentivano. Le vicende Provincia, Bim e Ruzzo e gli
accordi trasversali col centro-destra teramano sono in palese contrasto con il codice etico del Partito
Democratico.
Alla luce di quanto detto sopra, e di un congresso nazionale che il 3 marzo ha eletto un nuovo segretario e un nuovo progetto politico, questo gruppo dirigente del Partito Democratico di Teramo prende le distanze dall’attuale segreteria provinciale e da organismi sviliti e svuotati di ogni contenuto, usati solo come armi da puntare verso il “nemico” interno. Riteniamo inoltre doveroso da parte nostra porre all’attenzione del nuovo gruppo dirigente nazionale la situazione in cui versa il Partito Democratico della provincia di Teramo perché
si ripristini il prima possibile un clima di serenità che permetta alla nostra Comunità di tornare a fare politica sul territorio.
Quanto infine alla domanda posta dal segretario provinciale, rispetto al fatto se i due assessori comunali facciano o meno parte del PD, intendiamo rassicurarlo: la risposta è fermamente sì e prova ne sia che uno dei due fa parte del coordinamento nazionale del partito. La domanda piuttosto è un’altra: l’attuale segreteria provinciale del Pd, può considerarsi in linea con la politica ed i principi del Pd nazionale?
Gruppo Consiliare Pd al comune di Teramo – Unione comunale di Teramo – Manola Di Pasquale