TERAMO – “I dati che emergono dal Report Gimbe sulla mobilità sanitaria 2022 mostrano, per l’Abruzzo, un saldo passivo di circa 104,1 milioni di euro. Tradotto in parole povere, gli Abruzzesi che possono, preferisco farsi curare fuori regione piuttosto che qui” così in una nota il Capogruppo di Abruzzo Insieme Giovanni Cavallari, commentando i dati contenuti nel Report Gimbe che si basa su tre fonti : i dati economici aggregati dal Riparto 2024 sono stati utilizzati per analizzare mobilità attiva, passiva e saldi; i flussi dei Modelli M trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute, acquisiti tramite accesso civico generalizzato, hanno permesso di valutare la differente capacità di attrazione delle strutture pubbliche e private per le varie tipologie di prestazioni erogate in mobilità; infine, i dati del Report Agenas hanno consentito un approfondimento specifico su ricoveri e specialistica ambulatoriale.

La nostra Regione” continua Cavallari “si trova al dodicesimo posto per crediti per mobilità attiva, con un valore che si colloca nella fascia 0-200 milioni di euro, ed è alla stessa posizione per quanto riguarda i debiti per la mobilità passiva, con un valore superiore ai 200 milioni di euro. In sostanza ci ritroviamo con un aumento dei debiti ed una diminuzione delle prestazioni a causa, appunto, dell’aumento della sanità passiva con costi ovviamente tutti a carico degli abruzzesi. Questi dati “conclude Cavallari ” sono lo specchio del corto circuito che avevo segnalato poche settimane fa in occasione del caso delle liste di attesa della ASL di Teramo (dove per un esame di vitale importanza un paziente si è visto assegnare come prima data utile l’11 marzo 2027). La dimostrazione che la salute non può aspettare e chi può o peggio, deve, si reca altrove; una sconfitta per tutti, in primis per tutti noi che sediamo sugli scranni di questa Regione. Dalla Giunta Marsilio è doveroso attendersi un cambio di passo urgente