TERAMO – “Una ‘secessione mascherata’ che riporta a galla la vera anima della Lega, mai realmente dimenticata. Una scelta discutibile, ma soprattutto il primo banco di prova della nuova giunta regionale”.
Si dichiara molto curioso di vedere cosa accadrà a Palazzo dell’Emiciclo Luciano Monticelli, ex consigliere regionale, che commenta l’iter in corso a Roma che porterà Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto a gestire in maniera diretta risorse in materie centrali per la vita dei cittadini, come la scuola, la sanità e le infrastrutture. Un’autonomia alla quale si aggiungeranno presto altre regioni del Nord, con il reale rischio di dividere ancora di più un’Italia che da sempre si caratterizza per essere, purtroppo, un Paese ‘a due velocità’.
“Quello su cui dobbiamo riflettere – sottolinea in proposito Monticelli – è proprio il divario causato dalle risorse economiche, una scelta che rischia di creare forti differenze fra regioni ricche e regioni povere. Fra queste ultime, peraltro, c’è anche l’Abruzzo, che notoriamente fa fatica da questo punto di vista. E, dunque, siamo davanti al primo dei problemi importanti che la giunta di Marco Marsilio, per buona parte leghista, sarà chiamata a risolvere”.
L’ex consigliere regionale ricorda, infatti, i problemi legati al bilancio della Regione Abruzzo, assorbito da Sanità, debiti da sanare obbligatoriamente, personale e Tpl e le risorse europee che convogliano nelle casse abruzzesi, purtroppo esigue rispetto ad altre regioni. “Per questo – sottolinea l’ex consigliere – si tratta a mio avviso di un progetto su cui andar cauti. Mentre non mi stupisce che Matteo Salvini appoggi quanto richiesto da Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, lui che, fino a qualche anno fa, non ha mai nascosto una certa ‘preferenza’ per il Nord del nostro Paese. Al contrario, un buon federalismo dovrebbe servire a unire i territori e, come anche altri hanno sottolineato, ciò che riceve il cittadino deve essere sempre uguale e a un costo comparabile su tutto il territorio nazionale. Cosa dirà Marco Marsilio in proposito?”.