TERAMO – Al terzo tentativo, dopo i dinieghi delle ultime settimane da parte degli  uffici  tecnici, Rifondazione Comunista ha ottenuto di poter allestire un gazebo informativo lungo Corso San Giorgio. “Avevamo chiesto di allestire dei gazebo per fare attività di propoganda politica per due sabato consecutivi  ma era stato negato senza motivo. Anche qui a Largo San Matteo dove le bancarelle del mercato non arrivano. Grazie al Sindaco Gianguido D’Alberto che è intervenuto”

 

Rifondazione Comunista è scesa in piazza per propagandare la nostra campagna nazionale sui temi sociali.
Finora dal governo Conte su pensioni, lavoro e diritti si è vista solo continuità con le politiche dei governi precedenti. Il Pd, come dimostra la vicenda Mes, rimane disciplinatamente allineato con l’ordoliberismo dell’Unione Europea, per non parlare dei suoi scissionisti di destra.

Rifondazione Comunista sostiene:
– la cancellazione della legge Fornero e l’introduzione del diritto alla pensione per tutti entro i 62 anni, in età più bassa le donne in relazione al lavoro di cura prestato?-abolizione del Jobs Act e di tutte le altre norme che hanno precarizzato il lavoro e reintroduzione dell’articolo 18?-introduzione del salario minimo orario di 9 euro a tutte/i, estensione di un vero reddito minimo garantito,?-un piano nazionale per la creazione di un milione e mezzo di posti di lavoro nella riconversione ambientale e sociale dell’economia, nella manutenzione e messa in sicurezza del territorio, nella riqualificazione dello stato sociale, della scuola, della sanità e dei servizi pubblici attraverso piani d’investimento mirati, assunzioni dirette nel pubblico, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.?A partire da queste proposte Rifondazione comunista fa appello a tutte e tutti per rilanciare le lotte unificando in una grande coalizione sociale tutte le forze che in questi anni si sono battute contro le politiche neoliberiste che hanno sottratto diritti e impoverito milioni di lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini. La destra si ferma solo se si propone una prospettiva di cambiamento reale.