TERAMO – “Le pratiche B dovrebbero volare e questo non accade, ma non voglio ci siano processi personali al direttore dell’USR Marcello D’Alberto. Mi assumo tutte le resposabilità di quanto accaduto”. E’ il commento del presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, presente in Consiglio Comunale, consapevole che sia un’anomalia il fatto che non ci sia stato un celere snellimento delle pratiche degli alloggi catalogati B. Su D’Alberto non vuole prendere decisioni, ma aspetterà di ascoltare i candidati alle Regionali e poi scioglierà le riserve. “Bisogna dare più potere ai Sindaci, anche per l’esame delle pratiche. Invece stiamo andando verso un modello centralizzato. Assumerò le decisioni su D’Alberto, dopo aver ascoltato tutti“. Lolli snocciola poi i numeri impietosi: “Anche l’Abruzzo ha responsabilità dirette. 75.000 sono gli alloggi inagibili in Italia, 40.000 nelle Marche, 10.000 nell’Umbria, 9.000 nel Lazio, 13.000 in Abruzzo. Negli Uffici delle Marche 3.000 sono le domande arrivate, di queste 1.300 sono state processate. In Abruzzo ne sono 1.200 quelle depositate e solo 52 quelle processate di cui 32 alloggi. Numeri che parlano da soli. Poi c’è la specificità di Teramo: 4.000 gli edifici inagibili, di cui la metà sono alloggi Ater. E’ un anomalo, perchè non rientrano nella ricostruzione privata, essedo patrimonio pubblico”. Poi prosegue: “I ritardi nascono dalla mancanza di personale: la legge ci dice che possiamo prenderli in mobilità da altri Enti. Ci sto lavorando, abbiamo deciso di fare una forzatura, creando una short list con la Provincia di Teramo“.
ASCOLTA GIOVANNI LOLLI