TERAMO – “Tolti i camici bianchi e i Comuni con meno di 20 dipendenti, dal nuovo tetto del 75 per cento alle assunzioni del 2025 non si salva nessuno a meno di una modifica“. A sostenerlo è il presidente Camillo D’Angelo che aggiunge: “questo significa che dal prossimo anno per ogni quattro statali che andranno in pensione se ne potranno sostituire solo tre. Insomma è chiaro che il tentativo nemmeno troppo silenzioso di questo Governo è quello di ridurre gli organici della Pubblica amministrazione per fare cassa con i Comuni e le Province che avevano appena appena cominciato a riequilibrare gli organici dopo un blocco decennale del turn over. Si interrompe un circuito virtuoso che finalmente ha portato negli enti locali dipendenti sotto i 40 anni e con competenze nuove e specifiche”. Dal 2014 le Province hanno visto dimezzato il personale, il blocco del turn over ha fatto il resto; solo da un paio d’anni – dopo il Covid e il PNRR- gli enti provinciali hanno potuto bandire nuovi concorsi. Ora di nuovo un fermo.
Forte la preoccupazione espressa dall’UPI in audizione alla Commissione Bilancio; il rappresentante Luca Menesini si è soffermato su una delle criticità più evidenti come testimoniano anche i i fatti di Palazzo Delfico.
“Chiediamo un piano triennale di investimenti sull’edilizia scolastica, sulle scuole e sulle palestre, la messa in sicurezza, l’efficientamento energetico e anche un piano dell’investimento sulla viabilità provinciale“.
“Ci associamo alla protesta di Upi e sindacati – conclude D’Angelo – ci auguriamo che il Governo metta le mani nei piani alti della Burocrazia e dell’Amministrazione centrale perché il sistema degli Enti Locali ha già dato” – Ufficio Stampa –