BARI – “Mantenere il collegamento, forte e vincente, fra Zone economiche speciali e investimenti sulle infrastrutture per la logistica”. Questo il messaggio del commissario ZES Abruzzo, Mauro Miccio, intervenuto oggi a Bari al convegno organizzato da Mercitalia in collaborazione con Uniontrasporti “La logistica al servizio delle imprese e del Paese”. Intervenendo alla tavola rotonda sul “sistema logistico dell’area Adriatico/Ionica”, Miccio ha dichiarato che “questo nesso funzionale – in Italia sancito anche dalla legge che con il DM 492/2021 ha assegnato alle ZES fondi PNRR per la realizzazione delle opere cosiddette ‘ultimo miglio’ – è tanto più indispensabile in Abruzzo per la particolare condizione che la distingue dalle sorelle del Sud, quella cioè di essere una regione in transizione, con differenze significative in termini di PIL, reddito pro capite e di livello di industrializzazione”.
“Per questo il Trattato Fondativo dell’Unione Europea e il Regolamento europeo sugli Aiuti di Stato limita significativamente i vantaggi fiscali a favore delle imprese – ha aggiunto il Commissario – escludendoli espressamente per le grandi già insediate nelle aree ZES. Anche rispetto al bacino di prossimità cui la regione fa riferimento da secoli con i suoi collegamenti logististici, economici, culturali e sociali marca una diversità; con un bacino che ricomprende il Lazio e le Marche, in prima battuta, ma anche l’Umbria. Umbria e Marche sono, peraltro, anche loro nella attuale consiliatura comunitaria, 2021/2027, regioni in transizione. L’Abruzzo, quindi, è una regione bifronte che da una parte lega con il Sud e con l’altra si salda al centro ma con una criticità che sta cercando di sanare: quella sui collegamenti infrastrutturali che, proprio per il suo alto tasso di industrializzazione, è diventata una assoluta priorità, di cui lo stesso Parlamento Europeo si è reso conto. Se in questi mesi non si faranno le scelte giuste l’Abruzzo e tutta l’Italia centrale perderanno un’occasione storica di sviluppo aumentando i rischi di marginalizzazione”.
Anche l’Italia centrale infatti affaccia sul Mediterraneo e, quindi, sostiene il Commissario, deve diventare l’incrocio privilegiato tra ovest verso est. Dalla Spagna , porto di Barcellona arriverà fino a Kiev ( oggi purtroppo simbolo della più grande crisi economico sociale europea post bellica , derivante dalla terribile guerra in corso in Ucraina), passando per Civitavecchia , Ortona , Ploce porto croato.
Il Corridoio Tirreno-Adriatico (rete TEN_T) che punta nell’ investimento ferroviario della Roma Pescara , può già contare su un’autostrada che collega la Capitale in meno di due ore con la Regione Abruzzo e aggancia le reti CORE; il network dell’Europa centrale che collega i maggiori centri urbani che dalla Scandinavia attraversano Germania e Italia verso il Mediterraneo.