Nel pomeriggio di oggi, alla GLM di Castelnuovo Vomano, si è verificato un grave incidente che ha messo a rischio la vita di un’operaia. Dalle prime notizie che abbiamo avuto, parrebbe che il malfunzionamento di un macchinario avrebbe causato uno scoppio e la contestuale uscita da una pressa in attività, di uno stampo, procurando una grave ferita al collo dell’addetta alla macchina, di cui al momento non si conosco le reali condizioni di salute.
Il nostro primo pensiero va alla lavoratrice, al suo dolore ed alle conseguenze che porterà sul suo corpo. Per lei, cambierà poco che l’incidente sia stato causata dalla scarsa manutenzione, dalla vetustà del macchinario, dal mancato funzionamento dei dispositivi, dai mancati investimenti in sicurezza, dai mancati controlli o da tutti questi fattori messi insieme. A lei rimarranno gli attimi di paura vissuti durante l’incidente.
Una paura che non è possibile debba accompagnare, nel 2019, chi con fatica, onestà e dedizione svolge il proprio lavoro nelle fabbriche e rischia in continuazione la vita per portare a casa uno stipendio.
704 i morti, in Italia, solo nel 2019. Diciassettemila negli ultimi dieci anni.
Come sottolineato ieri dal professore dell’Università di Teramo Guido Saraceni, “in tempo di pace, in un Paese “civile”, nel XXI secolo, la classe operaia va quotidianamente in paradiso stritolata dai macchinari, cadendo dalle impalcature, inalando gas tossici.”
È urgente che questo tema venga messo al centro del dibattito pubblico, che se ne faccia una battaglia politica, una ragione di lotta, perché non si può continuare a lavorare avendo paura.
Nella giornata di domani, proprio dalla GLM, partirà una campagna dedicate alla sicurezza sul lavoro che FIM CISL e FIOM CGIL di Teramo porteranno avanti per rivendicare azioni urgenti e concrete. Una campagna che inizierà con assemblee in tutte le fabbriche e, se necessario perché finalmente qualcuno si svegli anche a livello provinciale e regionale, culminerà con forti momenti di mobilitazione.