MOSCIANO SANT’ANGELO – Riparte sabato 17 agosto la serie di appuntamenti della rassegna “Communitas Cogitationis”. Il terzo appuntamento in cartellone sarà, infatti, dedicato al quartetto d’archi, formazione unanimemente riconosciuta come la più alta espressione della musica da camera. Dunque, il Quartetto REA, formato da Andrea Castagna (violino) Elenoir Di Javanmardi (Violino) Alessandro Santucci (viola) Alessandro Culiani (violoncello), sarà protagonista della serata nella splendida cornice del Chiostro dei SS Sette fratelli di Mosciano Sant’Angelo, con un programma tratto dal grande repertorio quartettistico: il Quartetto K465 di W.A. Mozart “Le Dissonanze” e del quartetto op.18 n.4 di L.V. Beethoven.

Il Quartetto in do maggiore K. 465 chiude il celebre gruppo di sei che Mozart dedicò a Haydn, Mozart intendeva rendere omaggio non solo ad Haydn, ma allo stile quartettistico forgiato da Haydn. In sostanza, se il gruppo dei sei Quartetti per archi dedicati a Haydn costituisce il momento centrale e culminante della produzione quartettistica mozartiana, questa raccolta, insieme ai Quartetti “russi” di Haydn, segna un momento cruciale nella storia del quartetto per archi: quello della compiuta definizione della scrittura quartettistica peculiare e quintessenziale dello stile classico.

I sei Quartetti op. 18, invece,  furono scritti tra il 1798 e il 1800 e pubblicati a Vienna dall’editore Mollo nel 1801 con il titolo francese di “Six quatuors pour deux violons, alto e violoncello, composés et dédiés a S.A.M. le Prince régnant Franz Joseph Lobkowitz”, uno dei più influenti amici del musicista, che li apprezzò molto dopo averli ascoltati, tanto da assegnare al compositore 600 fiorini annui e regalargli anche quattro preziosi strumenti ad arco: un violino e un violoncello di Guarnieri costruiti a Cremona fra il 1712 e il 1718, un secondo violino di Nicola Amati fatto nel 1667 e una viola di Vincenzo Ruger costruita nel 1690. La cronologia dei Quartetti non corrisponde però all’ordine di pubblicazione. Secondo quanto risulta dagli abbozzi oggi conosciuti, il primo ad essere compiuto sarebbe stato il terzo; verrebbero poi il primo, il secondo, il quinto e il sesto. Alla composizione del quarto, del quale mancano gli schizzi, non si può assegnare un periodo rigorosamente preciso. In particolare, si può dire che il Quartetto in do minore, è scritto nella tonalità preferita da Beethoven in quel periodo di tempo. Infatti, sono in do minore il primo Trio dell’op. 1, il Trio per archi op. 9 n. 3, la Sonata per pianoforte op. 10 n. 1 e la Sonata per pianoforte op. 13, conosciuta universalmente come “Patetica”.

L’inizio del concerto è previsto, puntuale, alle ore 20.00 e l’ingresso del pubblico, libero, dalle ore 19,30.