TERAMO – Permane altissima la tensione nel carcere di Teramo. L’altra sera si è registrato l’ultimo grave evento critico. All’interno della sezione protetta, alcuni detenuti italiani e magrebini hanno appiccato il fuoco a un materasso e lenzuola . In poco tempo tutta la sezione era avvolta da fumo denso e acre creando panico e paura tra i 50 ristrettì. L’agente di polizia penitenziaria di servizio incurante della propria incolumità personale non esitava a spegnere le fiamme evitando così più gravi conseguenze a tutti i detenuti. Il poliziotto, per le esalazioni, veniva trasferito in ospedale con l’ambulanza riportando 5 giorni di prognosi.
Il Sappe esprime solidarietà al poliziotto teramano e ricorda che dà tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di chi ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e uomini della polizia penitenziaria.
Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per far scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari dove mettere i detenuti con problemi mentali sempre più più numerosi nelle patrie galere. M servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della polizia penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressante e gravose.
Il Sappe sollecita la direzione teramana a chiedere al DAP il dovuto riconoscimento premiale all’agente per il gesto eroico.
Dott.Pallini Giuseppe- segretario provinciale Teramo