Il diritto all’abitazione (conosciuto anche come “diritto alla casa” oppure “diritto all’alloggio”) è il diritto sociale ad un adeguato alloggio e riparo. È presente in molte costituzioni nazionali, nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, e nella  Convenzione internazionale sui diritti sociali art. 31.Il diritto all’abitazione viene riconosciuto in una serie di trattati internazionali sui diritti umani. Secondo il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali, gli aspetti del diritto alla casa includono la sicurezza legale di una abitazione . Nella Costituzione italiana il diritto all’abitazione è richiamato all’art. 47 e in ripetute sentenze della Consulta:

  • “è doveroso da parte della collettività intera impedire che delle persone possano rimanere prive di abitazione” (n. 49/1987);
  • “Il diritto all’abitazione rientra  fra i requisiti essenziali caratterizzanti  lo Stato democratico voluto dalla Costituzione” (Corte cost., sent. n. 217 del 1988);
  • “il diritto a una abitazione dignitosa rientra, innegabilmente, fra i diritti fondamentali della persona”

TUTTE PAROLE AL VENTO.

Una bomba rischia di esplodere a Teramo e in Abruzzo. Rischia di far esplodere contenziosi e aggravare l’emergenza abitativa, con migliaia di abruzzesi morosi, non importa se “colpevoli”, o incolpevoli”, cacciati di casa e senza alternative pronte. E’ la decisione della Corte costituzionale sulla proroga dello stop agli sfratti, stabilita nel decreto Sostegni rispetto alla scadenza del 30 giugno, per chi è diventato moroso nel periodo della pandemia. Per le procedure di sfratto adottate dal 28 febbraio al 30 settembre 2020 il blocco rimarrà in vigore fino al 30 settembre 2021, per le procedure più recenti, tra il primo ottobre 2020 e il 30 giugno 2021, l’esecuzione resterà sospesa fino al 31 dicembre 2021.

Secondo Geppino Oleandro, commissario regionale del Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari (Sunia) questa sentenza di fatto mette pesantemente in discussione una proroga agli sfratti che era già insufficiente, se si vuole evitare, al di là della morosità colpevole o incolpevole, una bomba sociale. In Abruzzo in base ai dati più aggiornati, sono più di 2.000 i nuclei familiari destinatari di provvedimento di sfratto, e 1.850 quelli su cui pendeva già la richiesta di esecuzione presentata all’ufficiale giudiziario da parte dei proprietari e che attendevano solo l’arrivo delle forze dell’ordine per sgomberare l’appartamento.

In totale insomma gli sfratti potranno in ogni caso riguardare a luglio quasi 3mila nuclei familiari, visto che la proroga riguarda solo i morosi “causa emergenza covid”.

Secondo Geppino Oleandro la morosità è esplosa durante l’emergenza covid-19 ovvero dal febbraio 2020 ad oggi  3mila nuclei familiari, hanno visto andare in rovina la loro attività a causa del lockdown, che hanno perso il lavoro”. Insomma se come si teme anche la mini proroga a settembre e dicembre degli sfratti salterà come effetto della sentenza della Corte, già questa estate ci troveremo con migliaia di senza tetto, oltre a quelli colpevoli, anche quelli causa covid, perché il punto è che non c’è ancora un serio piano operativo per dare soluzioni alloggiative alternative, che non sia l’auto, il marciapiede o un ponte.  Va urgentemente messo in campo un coordinamento incardinato sulle prefetture e che coinvolga Ater e Comuni per far fronte alla sicura emergenza.

Di aiuto saranno i 50 milioni di euro stanziati dal governo per rinegoziare i canoni di affitto in caso di morosità, che prevede rimborsi statali ai proprietari e specificatamente per l’Abruzzo la delibera di giunta voluta dall’assessore Guido Liris che ha messo sul piatto oltre 4 milioni di euro, che aiuteranno a pagare l’affitto ai soggetti che hanno una situazione economica di precarietà, con reddito non superiore a 35 mila euro, a causa di quanto accaduto nell’emergenza Covid, laddove sussista una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 20% nel periodo marzo-maggio 2020 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.