TERAMO – Bruno Tedino, trevigiano, 55 anni, è il primo allenatore dell’era Franco Iachini. E’ un nome importantissimo per la categoria, non tanto per le esperienze maturate a Palermo (dov’era in scadenza di contratto) tra alti, altissimi e bassi (47 partite ad una media di punti 1,61/gara), quanto per il fatto che le sue squadre hanno sempre avuto una vera identità: ricorderanno tutti quel Pordenone dal calcio stellare (84 partite alla media di 1,73) che il 18 giugno 2017 perse la finale per la Serie B ai calci di rigore, in una semifinale molto discussa, contro il Parma. Nella sua carriera ha avuto rapporti con la FIGC essendo stato il selezionatore delle Nazionali Under 16 ed il vice nella Under 17, nel biennio pre-Pordenone, dal 2013 al 2015. Bruno Tedino aveva un gran mercato in C ed il Venezia, appena retrocesso dalla cadetteria, laddove approderà Fabio Lupo con il quale ha lavorato a Palermo, lo considerava prima scelta. Avrà carta bianca nell’allestimento della squadra; nell’incontro preliminare di Bologna con Andrea Jaconi, è stato buttato giù quel che sarà il suo modus operandi, che non prescinderà neppure dalla vera rinascita del settore giovanile del diavolo, sul quale il nuovo Teramo intende puntare seriamente. A Tedino, che predica un calcio principalmente propositivo, piace il 4-3-1-2, pur non disdegnando il 4-3-2-1: è molto probabile che l’intera rosa sarà praticamente rivoluzionata. L’ingaggio di Bruno Tedino sarà formalizzato nelle prossime ore ma sarà lui a guidare un grande Teramo nel prossimo biennio, sul quale l’operato di Andrea Jaconi e di Sandro Federico e, ancor di più, la forza economica del neo Presidente Iachini, appaiono già elementi più che caratterizzanti.