Città del Vaticano – “Lo sport è una grande scuola a condizione che lo si viva in un agonismo che non faccia perdere il sorriso”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’udienza con i membri del Centro Sportivo Italiano, ricevuti lo scorso sabato nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, nel 75° anniversario dalla sua fondazione. Il Pontefice ha segnalato il “grande impegno di animazione sportiva” attraverso cui il Csi “porta avanti la sua missione”, quella di “offrire ai giovani, attraverso lo sport, uno stile di vita sano e positivo, che abbia alla base la visione cristiana della persona e della società”. “Lo sport, infatti – ha segnalato Francesco -, è una grande scuola, a condizione che lo si viva nel controllo di sé e nel rispetto dell’altro, in un impegno per migliorarsi che insegni la dedizione e la costanza, e in un agonismo che non faccia perdere il sorriso e alleni anche ad accettare le sconfitte”. Il Papa ha poi considerato la “pratica sportiva” come “occasione di aggregazione, di crescita e di fraternità”. Altro passaggio significativo del discorso ai dirigenti del Csi quello sul cuore della visione cristiana dell’uomo, alla base dell’attività sportiva. “Sogniamo e vogliamo costruire un mondo sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario anche un amico e un fratello. Con questo atteggiamento, con questo cuore così allargato, ogni attività sportiva può essere chiamata gioco. Giocano i bambini; il gioco è l’attività della gioia, sempre”. E infine l’ultimo monito ai 350 rappresentanti dell’associazione riuniti in Vaticano è stato sul cammino e sulla strada da seguire. “La vostra attività deve essere ispirata alla gratuità: dare! E per questo è importante nello sport custodire la dimensione amatoriale. È molto importante, perché custodisce la gratuità, la gratuità dell’essere, del darsi”.
Presso la sala Clementina i Presidenti del CSI Pescara Giuseppe Bocchino, del CSI Chieti Mimmo Puracchio e del CSI L’Aquila Enrico Melonio, i vicepresidenti del CSI Teramo Domenico Temperini, del CSI Lanciano-Ortona Josè Ramundo, il Consigliere nazionale Rita Di Carlo e il Presidente Angelo De Marcellis. Il numero uno del CSI abruzzese si è soffermato sul significato del saluto che ha potuto rivolgere al Pontefice: “Il Santo Padre ha stretto simbolicamente la mano a tutte le persone dell’Abruzzo che facendo CSI credono in questo ruolo missionario dello sport. Un forte incoraggiamento nel portare avanti questo impegno quotidiano”.