SANT”OMERO – E’ di qualche giorno fa l’approvazione dell’aumento delle tasse da parte della maggioranza Marsilio. Sicuramente l’aver scelto di non decidere rispetto all’istituzione dei DEA di II Livello, i cosiddetti super – ospedali, è stata una delle ragioni che hanno prodotto mobilità passiva e, quindi, parte del deficit sanitario nella nostra Regione. Va ricordato che per legge, in base al numero di abitanti, in Abruzzo ci possono essere al massimo due Ospedali di secondo livello e questo non fa altro che accendere sterili e inutili guerre di campanile rispetto alla scelta delle due città capoluogo di provincia che dovrebbero ospitarli. La regione Abruzzo, nel frattempo, con l’ultima legge di riordino della rete ospedaliera approvata in consiglio nel dicembre 2023, ovvero poco prima delle scorse elezioni regionali, per evitare mal di pancia durante la successiva campagna elettorale, ha scelto di buttare la palla in avanti prendendosi 36 mesi di tempo per decidere e scegliere.
Abbiamo quindi da una parte chi fa rivendicazioni territoriali per accaparrarsi il super ospedale e chi dall’altra, vedi il Presidente Marsilio, sceglie di non decidere utilizzando il pretesto del superamento della Legge Lorenzin, con l’introduzione di due DEA di II livello funzionali, cioè che integrano specialistiche di un ospedale con quelle di un secondo. Nel nostro caso, l’Aquila con Teramo e Chieti con Pescara, l’obiettivo è ovviamente quello di non scontentare nessuno.
Il risultato di tutto ciò? E’ che oggi nella nostra Regione purtroppo non è stato istituito nessun Ospedale di secondo livello, a danno di tutti noi cittadini.
Il peccato originale di tutta questa vicenda è non aver preso decisioni in merito durante l’approvazione della nuova rete ospedaliera nel dicembre 2023, perché, quella dei DEA, dovrebbe essere la base su cui poi si struttura la definitiva programmazione sanitaria ospedaliera. Il paradosso di tutto ciò è proprio questo: è stata tirata su la casa, ma senza aver fatto le fondamenta su cui la stessa poggia.
A questo punto, per come sono andate le cose in Abruzzo, rimanendo alla metafora casa, i DEA di II livello sarebbero il comignolo e non le fondamenta.
Se invece si fosse programmato con più oculatezza, all’istituzione dei DEA di II livello avrebbero necessariamente dovuto conseguire elementi di razionalizzazione della rete dell’emergenza/urgenza con la riconversione di alcuni ospedali per acuti.
In sostanza, si sarebbe dovuto ragionare sui piccoli ospedali, se essi siano ancora in grado di rappresentare una tutela per la salute, oppure se invece gli stessi siano ormai fuori tempo, viste le complessità sempre più crescenti dell’assistenza ospedaliera, con cui inevitabilmente bisognerà fare prima o poi i conti.
Insomma, se veramente si volessero mettere al centro gli interessi dei cittadini, ci vorrebbero lungimiranza e visione politica di insieme.
E ci vorrebbe poi senso di responsabilità, se non coraggio, e parlare la lingua della verità e non quella dai toni più o meno semplicistici e demagogici, che continuano a coltivare solo campanilismi e partigianerie.
E’ ora di affrontare il tema “piccoli ospedali” con razionalità e determinazione,  spiegando ai cittadini che non sono più la soluzione e non sono più al passo con i tempi per fornire un’assistenza sanitaria adeguata. E tutto ciò è confermato dall’altissima mobilità passiva che pesa sulle spalle di tutti noi abruzzesi che scegliamo, infatti, di affrontare lunghi viaggi per recarci nei centri di eccellenza fuori regione.
Non è più possibile continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, è ora di scegliere e ripensare il modello sanitario abruzzese scevro da inutili logiche campanilistiche, seppure ci saranno decisioni elettoralmente difficili da prendere. Sarebbe una bella prova di maturità per la classe politica abruzzese tutta.
Sicuramente scegliere di non decidere come nel caso dei DEA di II Livello, mirando a conservare quindi lo status quo, non è la soluzione e tutti i dati, mobilità passiva in testa, ce lo stanno confermando.
Elvezio Zunica – Presidente provinciale Italia Viva Teramo