TERAMO – Nel question time di martedi 13 marzo, ho portato all’attenzione dell’Amministrazione il problema dell’Istituto professionale IPSIA ” Marino”, da anni chiuso a seguito dei terremoti del 2009 e del 2016/17 e che vede i ragazzi sparpagliati in altre strutture come l’ITIS o il Milli. Nonostante gli sforzi dell’ insufficiente personale della provincia l’avanzamento dei progetti di ristrutturazione rischia di far perdere anche i fondi che vennero stanziati per l’immobile. A fronte di tutto questo, questa giunta non ha mosso, fin ora, un dito. All’Amministrazione ho espressamente chiesto di profondere uno sforzo ulteriore rispetto ai rigidi burocratismi a compartimenti stagno e alle divisioni delle competenze, andando ad impegnarsi per dare una spinta propulsiva all’istruzione dei nostri figli. È una questione di rilevante interesse strategico per “Teramo capoluogo”, che non può permettersi di vedere una amministrazione indifferente sul tema solo perché “non di competenza” comunale.

Quella dell’IPSIA è una scuola ad alto valore sociale, fondamentale per l’istruzione e la formazione di professionisti e di tecnici che oggi, nel momento che viviamo, sono richiestissimi dalla offerta di lavoro. Ma il significativo impatto sociale non si esaurisce solo nell’enorme bacino di richiesta lavorativa che questa scuola in particolare esprime, ma risiede nella più ampia necessità per i ragazzi di studiare insieme, in spazi ben definiti e non angusti, su offerte formative incentivanti e di alta qualità.

Su questo l’Amministrazione comunale deve impegnarsi a “stare vicino alla scuola”, implementare l’offerta formativa, stimolare i ragazzi a studiare e a specializzarsi in mestieri che un domani saranno fondamentali per ricostruire il nostro paese dopo l’esperienza del virus; aiutarli, anche con borse di studio, scuole estive, l’implementazione di laboratori o partnership con gli stessi uffici comunali.

Stimolarli, in definitiva, aumentando lo stesso portafoglio di istruttivo in linea con gli sviluppi mondiali (come digitalizzazione e sviluppo industriale verde).

Non si può dimostrare insensibilità o disinteresse solo in quanto “non di competenza” propria.

Le scuole superiore di Teramo sono appunto… di Teramo.

È bisogno strategico per la città intera programmare e porre l’attenzione per sviluppare l’istruzione di Teramo, capoluogo di provincia che non può vedere erodersi l’attrattività pedagogica da altri territori. Chiediamo l’impegno alla massima concentrazione e al massimo attivismo della giunta affinché Teramo non perda anche il fulcro dell’istruzione e della socialità che la scuola tramanda e custodisce grazie alla socializzazione tra i ragazzi. Un veicolo fondamentale per lo scambio tra culture e tradizioni che arricchisce e fa crescere il singolo, e insieme, la comunità intera.

Recidendo tale flusso di scambio viene meno non solo la formazione, ma anche lo sviluppo dell’individuo.

 

Flavio Bartolini

Italia Viva